«Fa male dirlo, ma a Londra – per fare un esempio a caso – un parco pubblico, storico e archeologico come quello di Villa Gordiani, sarebbe custodito meglio dei gioielli della Regina. E sicuramente trasformato in una ricchezza economica. A Roma le cose vanno un po’ diversamente. La grande area verde, 80 ettari nel V Municipio, con tutte le vie intitolate a grandi giornalisti – tra cui Paolo Valenti, Mario Pastore, Giuseppe Marrazzo, Graziella De Palo, Italo Toni – è suddivisa in due parti dalla via Prenestina. Su di esse campeggiano il Mausoleo dei Gordiani, visibile dalla distanza, e la Tor de’ Schiavi. Il Mausoleo è aggredito dalle erbacce e sulla muratura, proprio sotto alla volta, è cresciuto in diagonale un albero, le cui radici mettono a rischio la statica del monumento. La zona è recintata, in alcune parti alla bell’e meglio, e, come tutti i resti archeologici della Villa, non è accessibile. Ma solo da chi abbia buone intenzioni. Dall’altro lato della Prenestina sono visibili vestigia archeologiche sfregiate dai graffitari. Capita anche di scoprire un materasso posato sull’erba incolta, proprio di fronte alle pietre secolari, panchine o targhe “invisibili”, nel senso che ne è rimasto solo lo scheletro. L’ingresso del Colombario, poi, è deturpato. L’intera Villa Gordiani è protetta da una cancellata. Che in alcune parti è “saltata” e così chiunque, di notte, può accedervi».
Lo ha reso noto Antonello Palmieri, presidente dell’associazione ROMANUOVA.
«Va detto che la Villa sarebbe considerata in stato di degrado se giudicata con gli standard delle altre capitali Ue, ma, per come vanno le cose a Roma, è sicuramente messa meno peggio di tante sue “sorelle” cittadine, anche di zone centrali», ha spiegato Palmieri.
«Quello che spiace, e non è retorica, è vedere tanta memoria storica a rischio. Non solo. Il doppio polmone verde, se adeguatamente tutelato e manutenuto, potrebbe valorizzare tutto il quadrante urbano, considerato periferico. Invece siamo a Roma. E non ci resta che lanciare l’ennesimo appello: salviamo Villa Gordiani e il suo Mausoleo», ha concluso Palmieri.