Servizio congiunto della televisione pubblica e de “Il Corriere della Città” presso il Campo Nomadi di Castel Romano situato sulla Pontina tra Pomezia e Roma.
Nel corso del servizio, in onda stasera al Tg2 delle 20.30, la nostra giornalista e direttrice Maria Corrao è stata anche aggredita da due giovani rom riportando diverse ferite ed escoriazioni su diverse parti del corpo.
I giornalisti hanno nuovamente documentato l’enorme stato di degrado che caratterizza l’area, in particolare riprendendo l’enorme “parco auto” di carcasse carbonizzate presenti nella boscaglia che circonda l’insediamento dove vivono oltre 1000 persone.
Si tratta di un vero e proprio cimitero di vetture chiaramente rubate, ripulite delle parti pregiate – che vengono poi vendute – e infine date alle fiamme. Ciò che non è spendibile sul mercato nero finisce invece in fumo come mostrano queste foto esclusive raccolte dalla nostra redazione e riferite ai giorni scorsi: roghi tossici s’intende, che avvelenano l’aria con cadenza ciclica ormai da anni.
Durante le riprese odierne è stato anche possibile ricostruire l’intera “filiera” di tale attività illecita. Le macchine, usate probabilmente per compiere reati come mostrato da un’inchiesta che sta portando avanti la Procura di Roma, arrivano a Castel Romano per essere smontate: lo testimoniano alcune vetture ancora intatte, o quasi, giunte da poco al campo rom e in fase di smembramento. Il loro destino è però chiaramente segnato: nei prossimi giorni verranno bruciate e andranno a far compagnia alle altre centinaia di carcasse gettate e divenute oramai un tutt’uno con la vegetazione.
L’illegalità ovviamente non si esaurisce qui. E’ da estendere alle conclamate sacche di criminalità presenti nell’insediamento: furti, scippi e borseggi tra i reati più comuni commessi sia nei pressi del campo ma anche e sopratutto nella Capitale; quando e se vengono presi, in breve tempo i responsabili, spesso giovanissimi, tornano a piede libero. Se invece la fanno franca alimentano il “bottino del campo”: anche qui, ciò che non può fruttare nulla, come borse o altri oggetti di poco valore, finisce nel bosco.
Recentemente in tanti segnalano poi i furti commessi sui bus Cotral durante la sosta nella piazzola antistante il campo nomadi di Castel Romano; i rom, in questo caso, agiscono in due: mentre uno distrae l’autista il complice sale sull’autobus, afferra il primo oggetto di valore che gli capita a tiro, quasi sempre uno smartphone, e poi fugge nei campi.
Insomma, un quadro allarmante, reso ancor più preoccupante dai cospicui cumuli di rifiuti abbandonati qua e là, su cui per forza lo Stato dovrà intervenire con i mezzi a propria disposizione. I residenti di questo quadrante a sud di Roma lo chiedono a gran voce.