“C’è un altro spread, ad esempio, che limita il potenziale dell’Italia di cui si parla troppo poco. Lo spread degli investimenti per infrastrutture. Molto di ciò che era programmato è continuamente rimesso in discussione, mentre si potrebbe fare molto di più. Nel bilancio dello Stato ci sono 140 miliardi per gli investimenti: soldi già disponibili per opere pubbliche che renderebbero il Paese più connesso, più competitivo e che potrebbero dare un impulso straordinario anche all’occupazione”. Lo ha scritto il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in un articolo pubblicato sull’HuffingtonPost.
“Le risorse ci sono, i progetti anche. Ora è necessario varare le misure necessarie per sconfiggere la burocrazia e abbattere il costo dell’incertezza. L’Italia semplice deve essere la sfida prioritaria – sottolinea Zingaretti – di un nuovo centrosinistra, per eliminare affastellamenti e ritardi. Se oggi c’è l’esigenza di una svolta nell’economia, potremmo pensare allora alla nomina di tre figure straordinarie – propone il governatore del Lazio – possiamo chiamarli Commissari Speciali alla Spesa per le infrastrutture o in altro modo: un manager per il Nord, uno per il Centro e uno per il Sud del Paese con poteri di deroga procedurale, sempre nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici, che siano in grado di velocizzare le procedure e dare tempi certi per l’apertura dei cantieri e la realizzazione delle opere strategiche”.
“L’obiettivo a regime è quello di aumentare la spesa per gli investimenti pubblici dal 2% al 3% del Pil – aggiunge il presidente della regione – utilizzando i 140 miliardi già stanziati che non riusciamo a spendere e orientandoli verso progetti ad alta intensità occupazionale. Lo statuto commissariale è una sconfitta? In parte sì, ma se a tempo e con l’impegno di varare un disegno di riforma sulla semplificazione, è l’unica ipotesi credibile per aprire cantieri per miliardi di euro, a partire da un massiccio piano per la prevenzione del dissesto idrogeologico, per la cura del territorio, e per le infrastrutture della salute e dell’istruzione. Solo così potremo produrre quello shock – conclude Zingaretti – che aiuterebbe a far ripartire l’economia nel Paese e attivare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Cambiare per me significa anche questo”.