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Follia a Roma dopo il match di Promozione: arbitro aggredito sbatte la testa e rischia di soffocare

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Dura la vita dell’arbitro di calcio. Insulti dai tifosi per ogni minimo errore, spesso andando ben oltre i limiti di civiltà per quello che, purtroppo ce ne dimentichiamo troppo spesso, è in fin dei conti solo uno sport. Dove poi non arrivano i grandi riflettori del business e si scende nelle cosiddette “categorie” dilettantistiche si apre un mondo fatto, talvolta, di incomprensibili follie. 

Ed è quello che è successo nell’ultimo weekend, in una gara valida per il girone C del torneo di Promozione. La storia, raccontata dal Corriere dello Sport, arriva dal match tra Virtus Olympia e Atletico Torrenova vinto dagli ospiti per 2-3; negli ultimi minuti il clima si fa incandescente (e già questo dovrebbe far riflettere, ndr): i padroni di casa perdono per espulsione due giocatori, poi arriva anche un gol in pieno recupero. 

Al triplice fischio succede di tutto. Due uomini scavalcano la recinzione del campo e si presentano a tu per tu col direttore di gara, Riccardo Bernardini, di anni 24; dagli insulti verbali si passa rapidamente alle mani: due colpi fanno volare a terra l’arbitro che sbatte la testa violentemente e perde coscienza, rischiando di soffocare con la lingua. E una pozza di sangue a circondarlo.

Ad intervenire è Yuri Alviti, noto nel “settore” per aver guidato in passato il gruppo ultrà laziale degli Irriducibili, e ora massaggiatore del Torrenova. Insieme a lui fortunatamente c’è un’infermiera, la fidanzata del fischietto 24enne. Sul posto giunge l’ambulanza che trasporta l’arbitro in ospedale, al Policlinico Umberto I di Roma: la Tac, stando a quanto si apprende, ha riportato esito negativo. Per Bernardini vengono applicati “soltanto” alcuni punti di sutura. 

“La Virtus Olympia SB si dichiara estranea ai fatti accaduti nella giornata di oggi (ier, ndr), al termine del match contro l’Atletico Torrenova svoltosi al Francesca Gianni”, si legge in un comunicato della società V. Olympia a margine dell’accaduto.

“La società è profondamente rammaricata per l’aggressione perpetrata ai danni del direttore di gara, un episodio che con il calcio non ha nulla a che vedere. Le recinzioni che delimitano l’area tecnica, accessibile solo e soltanto a staff e terna arbitrale, sono state scavalcate da questi individui totalmente estranei al nostro club. La società ci tiene inoltre a precisare che, come da prassi, prima della sfida era stata avanzata richiesta agli organi competenti per la presenza delle forze dell’ordine. Una volta accaduto l’episodio di violenza, lVirtus Olympia SB ha immediatamente soccorso il giovane arbitro effettuando le chiamate ad ambulanza e polizia. Condannando fermamente quanto accaduto, la società nella figura del presidente Daniele Giovannoni rivolge i migliori auguri di rapida guarigione al sig. Bernardini di Ciampino, mettendosi a disposizione degli organi di giustizia sportiva garantendo la massima collaborazione affinché siano individuati i responsabili”.

Rischiare la vita a 24 anni su un campo di calcio per la maglietta che si indossa: non quella di un club, ma la divisa da arbitro. E’ la sconvolgente storia di Riccardo Bernardini, giovane direttore di gara che ieri ha vissuto attimi di terrore a Roma in occasione di un match del campionato di Promozione.

 

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