La commissione Urbanistica, politiche abitative, rifiuti del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Marco Cacciatore (M5s), ha concluso oggi le audizioni con le associazioni e i comitati dei cittadini sul Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr). Dopo quella del 25 ottobre scorso, che ha riguardato il territorio di Roma Capitale, oggi è stata la volta dei rappresentanti dei territori della Città Metropolitana di Roma e delle altre quattro province laziali.
In apertura di seduta, Cacciatore ha ricordato che ad oggi non esiste il nuovo Piano rifiuti: “Siamo in una situazione di impasse – ha detto il presidente della decima commissione – c’è la cabina di regia ministeriale e indipendentemente dalle responsabilità politiche, soprattutto del passato, è il caso di guardare avanti e di affrettarsi ad approvare un atto che nell’interesse dei cittadini può risolvere le criticità più gravi che gli stessi vivono poi sulla propria pelle”. In tal senso, Cacciatore ha invitato tutti gli intervenuti a mandare successivamente relazioni scritte che la commissione si preoccuperà di inviare poi alla Giunta per chiedere di tenerne conto all’atto della stesura del Piano.
Dagli interventi dei numerosi rappresentanti di associazioni e comitati che oggi hanno affollato la sala Mechelli del Consiglio regionale, sono emerse alcune considerazioni unanimemente condivise: rispetto per i territori e per l’ambiente; tutela della salute; partecipazione dei cittadini alle scelte di pianificazione in tema di rifiuti; maggiore pubblicità e trasparenza degli atti e delle decisioni delle amministrazioni pubbliche; chiarezza e rispetto delle regole e delle leggi vigenti; più controlli e monitoraggi su impianti e discariche; no a impianti anaerobici ma preferenza per quelli aerobici e possibilmente piccoli e di prossimità. Gli intervenuti hanno rappresentato le istanze provenienti da quasi tutto il territorio regionale.
Erano presenti infatti associazioni, comitati e cittadini provenienti, tra l’altro, da Anzio, Aprilia, Latina, Guidonia, Albano, Colleferro, Ferentino, Cerveteri, Valle del Sacco, Valle del Tevere, Cupinoro, Piedimonte San Germano e molti altre località delle province laziali. Tra le criticità più ricorrenti nei loro interventi si segnalano quella dei due impianti di Colleferro e del futuro dei lavoratori di Lazio Ambiente; la bonifica della discarica di Cupinoro; il problema di Borgo Montello; l’inquinamento nella Valle del Sacco.
Numerosi anche i consiglieri regionali intervenuti all’audizione e tutti hanno sottolineato l’importanza delle audizioni con i territori per trasmettere alla Giunta regionale importanti indicazioni da recepire nel Piano rifiuti. Emiliano Minnucci (Pd) ha sottolineato che i comitati dei cittadini “sono forme di aggregazione spesso molto preparate dal punto di vista tecnico e questa campagna d’ascolto a noi serve per rafforzare la capacità della commissione di interloquire con la Giunta. Per noi è assolutamente centrale – ha aggiunto – avere una massa critica, anche di elementi di conoscenza in più, che ci consenta di dialogare e di fare da anello di congiunzione tra le istanze dell’esecutivo e i riferimenti territoriali”.
Eleonora Mattia (Pd) ha rivendicato i meriti dell’amministrazione che ha chiuso i termovalorizzatori e che sta lavorando a soluzioni alternative come gli ecodistretti, il potenziamento della raccolta differenziata e la tariffa puntuale “introdotta da questa Giunta”, ha detto. Per Laura Cartaginese (FI) il problema principale è che “non ci sono risorse nei Comuni per poter potenziare la raccolta differenziata”. Anche lei ha invitato le associazioni e i comitati a inviare relazioni scritte alla commissione per preparare un dossier da trasmettere alla Giunta.
Gaia Pernarella (M5s) ha ricordato tutte le istanze portate all’attenzione della Regione anche nella scorsa legislatura e ha stigmatizzato il ritardo nell’adozione del nuovo Piano rifiuti, che ha comportato a suo avviso interventi gravi, come gli aumenti delle volumetrie, autorizzati in situazione di emergenza e in assenza di pianificazione. Pernarella ha anche denunciato l’assenza di controllo e di monitoraggio nella gestione dei rifiuti nel Lazio, nonché le continue violazioni o aggiramenti della normativa vigente. Roberta Angelilli (Lazio 2018) ha sottolineato alcune questioni per lei prioritarie: la provincia non può più sopportare il peso dei rifiuti di Roma Capitale; il rispetto dell’ambiente e della salute pubblica devono marciare di pari passo; nel Lazio ci sono solo impianti obsoleti, devono essere invece realizzati e monitorati applicando le tecnologie più avanzate; più trasparenza e partecipazione dei cittadini nel processo decisionale.
Marco Cacciatore ha chiuso gli interventi dei consiglieri, ribadendo ancora una volta l’importanza delle relazioni scritte che i comitati devono inviare alla commissione.