Sit in di protesta davanti la Regione Lazio da parte dei delegati UGL di Lazio, Roma, Frosinone e Latina a fianco degli oltre 2000 lavoratori coinvolti nella tragica vicenda del cambio appalto del Cup regionale che rischiano di avere importanti decurtazioni in termini di orario e retribuzione. Il sindacato si è mobilitato nella battaglia per evitare un nuovo scempio nel comparto della sanità che penalizza gli operatori e le rispettive famiglie.
I rappresentanti sindacali e i lavoratori dei comparti sanità, igiene ambientale e terziario, hanno voluto far sentire la propria voce nel corso del Consiglio Regionale straordinario alla Pisana attuando una protesta alla quale si sono uniti anche i consiglieri regionali della Lega Angelo Tripodi e Daniele Giannini. Da tempo l’UGL si batte per fermare le gare al ribasso che si susseguono nella sanità: “Il governo regionale – sottolineano il Segretario dell’UGL Lazio Armando Valiani e UGL Sanità Lazio Gianluca Giuliano – deve prevedere e soprattutto rispettare regole ben precise nei cambi appalto che riguardano in primis la salvaguarda dell’occupazione e del reddito dei lavoratori.
Tutto ciò che avviene successivamente è un tentativo di aggiustare un vaso già rotto che non porta alcun tipo di frutto. Zingaretti da una parte dichiara di voler agire esclusivamente nell’interesse dei lavoratori ma dall’altra fa il contrario e questo – concludono Valiani e Giuliano – non è più tollerabile, pretendiamo risposte concrete che devono scaturire da tavoli istituzionali e non da riunioni private come accaduto in passato”.
Molto dure anche le considerazioni del Segretario Provinciale di Frosinone Enzo Valente: “E’ grave che l’ennesimo cambio d’appalto emesso da chi dovrebbe per primo tutelare i lavoratori come la Regione veda un nuovo ribasso in termini di orari e retribuzione. Nonostante le nostre lotte – spiega Valente – il governatore va avanti per la propria strada senza prendere in minima considerazione quelle che sono le reali esigenze degli operatori dell’intero comparto sanitario in tutte le Asl laziali. E’ evidente che la Pisana non abbia intenzione di superare la precarietà perché i suoi provvedimenti vanno ad alimentarla”. L’UGL esprime dunque forte perplessità sulle clausole di salvaguardia per gli operatori e sull’assegnazione alla GPI e alla SDS dei servizi in questione. Su questo aspetto verranno sollecitate ANAC e corte dei conti a fare le opportune verifiche.