Pensando al mare, allo stereotipo idilliaco di mare e vacanze dove le spiagge sono sempre di sabbia bianca fine e i drink vanno bevuti rigorosamente da una noce di cocco, si finisce sempre per parlare di Maldive, il paradiso in terra secondo l’immaginario comune. Certo, non è l’unico luogo del pianeta che si presta ad un’esperienza di relax e bellezza, di natura (quasi) incontaminata e popolazione autoctona accogliente e bendisposta, ma in effetti basta dare anche solo un’occhiata a Google Maps per capire quanta unicità c’è nella conformazione di questo Stato.
Un arcipelago di oltre mille isole raggruppate in 26 atolli principali di cui una decina interamente votati al turismo, la superficie totale della terra emersa in quelle latitudini dell’Oceano Indiano è di 300 kmq, grosso modo tre volte la superficie di Parigi, gli abitanti sono qualcuno in più: poco meno di 400 mila. Il fatto è che le isolette maldiviane sono quasi invisibili sulla mappa, sono piccoli punti di sabbia nella vastità delle acqua che li avvolgono, troppo lontani dalla terra per scorgere l’immensità del continente asiatico al quale idealmente appartengono. Quello delle Maldive è un archetipo vacanziero italiano nato anche per una precisa ragione: l’Italia è sempre stata uno dei mercati principali per il turismo dell’arcipelago. I dati del primo semestre dicono che siamo il quarto paese a recarsi in vacanza presso quelle sponde, in aumento rispetto agli anni precedenti, le Maldive non saranno facili da raggiungere o adatte ad una vacanza low cost, ma non hanno mai smesso di esercitare il loro fascino sugli abitanti dello stivale.
Pronti alla partenza, ma nel periodo giusto
Paradiso sì, ma non tutto l’anno. Guai, infatti, a trovarsi su una lingua di sabbia dell’Oceano Indiano mentre fuori infuriano venti e tempeste tropicali. La “stagione secca” va da dicembre ad aprile, corrisponde quindi al nostro inverno e per questo è meglio informarsi subito sui voli già dall’estate. L’aereo è una spesa decisamente influente su tutta l’economia della vacanza: bisogna considerare che un volo generalmente va dai 500 ai 700 euro, se si è fortunati e attenti si può però arrivare a 300.
I voli diretti sono pochi e quasi proibitivi, partono solo da Roma e Milano e arrivano all’unico aeroporto della capitale Malè ovvero Ibrahim Nasir. Bisogno quindi per forza considerare degli scali intermedi e approfittare delle varie offerte di operatori arabi e turchi. Non è da escludere, anzi, l’idea di rivolgersi ad agenzie che hanno conoscenza delle offerte che i resort del luogo fanno per le vacanze alle Maldive all inclusive, cioè aggiungendo alla permanenza anche i voli di andate e ritorno. In quel caso con 1500 euro si riesce anche a fare una settimana in una struttura turistica con i voli inclusi, tutto sommato un prezzo che rende le Maldive accessibili se si risparmia durante l’anno e ci si organizza nei tempi giusti.
Capitale croce e delizia
La capitale Malè conta ben 300 mila abitanti, praticamente tre quarti del totale. Si tratta dell’unica isola effettivamente urbanizzata, centro politico ed economico del paese. Vale la pena di visitarla? Se si ha la possibilità, perché no!? Parliamo di una città con più di 4 secoli di storia alle spalle, un’anima diversa per uno Stato caratterizzato soprattutto da un rapporto simbiotico con il mare.
Malè è però anche il termometro della stabilità del paese. A febbraio 2018 l’ex presidente Abdulla Yameen dichiarò uno stato di emergenza protrattosi per ben 45 giorni, a suo dire era in corso un attentato contro la democrazia, ma nelle carceri maldiviane ci finirono i leader dell’opposizione di governo. In settembre, invece, ci sono state nuove elezioni che hanno sancito la disfatta di Yameen in favore del nuovo presidente Ibrahim Mohamed Solih detto “Ibu”. Con la nuova leadership andrà fatta attenzione, per interesse geopolitico, ad eventuali ingerenze di India e Cina che sono le due grandi potenze che tengono d’occhio le Maldive, ma il succo è: anche se i resort sono un mondo a parte estraneo ai rapporti politici, uno sguardo a cosa si dice in quel di Malè prima di partire è sempre consigliabile darlo.
Dall’attualità all’atollo
A questo punto c’è solo una cosa da decidere: su quale attività incentrare questo viaggio? Sì, perché ogni atollo ha una sua peculiarità e quindi vale la pena spendere qualche ora di ricerca per capire cosa ci attrae di più, fattore che influirà sulla scelta dell’isolotto su cui soggiornare: Gaamaadhoo, il paradiso dei surfisti; Gaafaru, perfetta per le immersioni; Baa, riserva mondiale dell’Unesco; Ari, territorio degli inoffensivi squali balena; Vaadhoo, dove la notte il plancton brilla e sembra formare una costellazione marina. Ce n’è per ogni gusto, le Maldive sono un eden senza monotonia, la domanda non è cosa sceglierai di fare ma, piuttosto, riuscirai a non sentire troppa nostalgia al rientro a casa?