Via Tiberio versa in condizioni ancora più sconcertanti e pericolose, dopo la tempesta che ha investito Aprilia, qualche giorno fa.
Infatti, le lamiere di cinta dei palazzi fantasma della ex Canebi, noti da anni a tutte le cronache cittadine e non solo, sono in parte divelte, a penzoloni, se non staccate completamente per giacere miseramente a terra, pronte, tuttavia ad alzarsi in volo alla prima successiva buriana.
E’ tempo immemorabile, comunque, che le condizioni della pavimentazione stradale non riceve una manutenzione ben fatta e per durare nel tempo.
Così le buche si ripresentano dopo pochi passaggi di auto e i dossi, creati dalle radici degli alberi, rispuntano come funghi: il pericolo per i viandanti è evidente e con ogni mezzo usino: auto, moto, figuriamoci bicicletta.
Eppure Via Tiberio, dove la sicurezza stradale e urbana in genere va in mezzo alle ortiche, è: 1) strada centrale; 2) sito dell’imponente Caserma dei Carabinieri di Aprilia; 3) comunicazione per palazzi residenziali decorosi e ben tenuti; 4) collegamento con due vie importanti: Via Aldo Moro e Via Mascagni
De resto le immagini parlano da sè.
Marina Cozzo