Virginia Raggi pare essersi dimenticata le problematiche che affliggono Roma, portando avanti con grande determinazione quelle battaglie ideologiche dell’antifascismo.
Mentre le strade di Roma urlano allo scandalo tra degrado e una seria mancanza di manutenzione, la Sindaca dà nuovamente dare priorità alle battaglie proposte dall’ANPI.
Dopo la strada negata illegittimamente a Giorgio Almirante nonostante l’aula consiliare del Comune di Roma l’aveva approvata a maggioranza, ora la nuova priorità per la Città Eterna è la rimozione dell’intitolazione ad alcune strada da parte di storici volti che appoggiarono il regime fascista.
Una manovra già iniziata su Roma, calcolando come nel quartiere Trionfale già si sta pensando come sostituire via Arturo Donaggio e largo Arturo Donaggio.
Sulla Pontina si sta ponendo un’identico ragionamento, dove il Comune di Roma chiede la rimozione di via Edoardo Zavattari.
In zona Policlinico è un mistero la sparizione della targa di largo Nicola Pende, casualmente avvenuta con la messa in atto di queste politiche per la Città.
Sulla questione non è mancata la critica politica di CasaPound Italia, forza politica che nella notte ha attaccato un manifesto di Virginia Raggi con il fazzoletto rosso dell’Anpi e il cappello con una stella rossa a Ostia. Luca Marsella ha così motivato l’iniziativa della “#compagnaRaggi“: “Con tutti i problemi che ci sono a Roma la priorità della Raggi è accontentare l’Anpi. La ricordiamo cantare Bella Ciao in aula con i partigiani dopo aver negato l’intitolazione di una via ad Almirante nonostante il voto favorevole dell’Assemblea Capitolina mentre nelle ultime settimane si sta occupando soltanto di far rimuovere manifesti e di cambiare nomi alle strade della Capitale“.
Prosegue il consigliere municipale di CasaPound nel Municipio X di Roma Capitale: “ Crediamo che le responsabilità di un sindaco vadano oltre la toponomastica, soprattutto in una città che sprofonda tra campi rom, strade dissestate, trasporti e gestione dei rifiuti al collasso. Lo stesso vale per la presidente Di Pillo ed assessori del X Municipio che addirittura personalmente sono andati a rimuovere un manifesto di CasaPound. Se voleva soltanto rivendicare il suo antifascismo la Raggi poteva candidarsi a presidente dell’Anpi e non a sindaco di Roma“.
Forte sostegno all’operato di Virginia Raggi arriva da Fabrizio De Sanctis, presidente Anpi della Provincia di Roma: “Siamo assolutamente d’accordo con l’iniziativa della Sindaca di rimuovere l’intitolazione di strade a personaggi del fascismo. In questo momento storico sarebbe importante dedicare qualcuna di queste vie a partigiani della Resistenza e combattenti della Guerra di Liberazione del nostro paese dal nazifascismo: Massimo Rendina, Carla Capponi, Rosario Bentivegna. Tutto questo con la semplice indicazione di comandante partigiano“.