Quando si parla di Sanità Digitale, per definizione, si intende quell’insieme di interventi condivisi dalle amministrazioni pubbliche al fine di promuovere un processo di innovazione digitale nel settore sanitario.
Il tutto ha lo scopo di migliorare l’efficienza dei servizi sanitari e di minimizzare gli sprechi. In questo senso si parla anche di una vera e propria politica di dematerializzazione, e quindi uno smaltimento della parte cartacea, al fine di avere a disposizione documenti digitali che tengono traccia della propria storia sanitaria, e quindi la possibilità di farla poi consultare dal proprio medico; rivoluzione in atto in tanti altri ambiti pubblici, come testimonia anche la Carta di Identità Elettronica.
Nello specifico della sanità, si tratta proprio di Fascicoli Sanitari Elettronici che rientrano a far parte di quella che oggi è conosciuta come Telemedicina, la quale riduce inoltre tutti i vari passaggi burocratici, oltre agli spostamenti e alle lunghe attese: così facendo si otterrà uno snellimento di tutti i servizi di diagnosi che potranno quindi essere svolti adesso anche a distanza.
Entra a far parte di tale sistema di eHealth anche il CUP (Centro Unico di Prenotazione), e così sarà quindi possibile accedere ad un servizio centrale di prenotazione delle prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale. Ma non solo: attraverso l’introduzione dei certificati telematici, essi potranno ora essere trasmessi on-line attraverso la connessione in rete con i medici di medicina generale. In questo quadro di intelligenza artificiale rientrano anche le ricette mediche elettroniche: comode e pratiche, esse andranno piano piano a sostituire le prescrizione farmaceutiche e specialistiche cartacee, fenomeno che sta colpendo anche i referti medici e le cartelle cliniche. Il progetto ambizioso di dematerializzazione della ricetta porterà infatti numerosi vantaggi tra cui l’attuazione di misure di appropriatezza delle prescrizioni e il risparmio sui costi di produzione delle ricette cartacee, le quali vengono effettuate con costosa carta filigrana, oltre ad una semplificazione dei controlli da parte delle ASL; in più, questo sistema permette l’invio dei dati in contemporanea con la dispensazione del farmaco da parte della farmacia.
Questa Digital Transformation del settore sanitario è stata la tematica portante dell’evento tenutosi a Roma il 10 Ottobre, “Digital Health: il Presente”, evento organizzato da due importanti realtà del settore: l’azienda bolognese Gipo e Microsoft Italia, che ha ospitato l’evento nella sua sede romana. Una giornata interamente dedicata a quello che oggi c’è nel mondo digitale al servizio della sanità, ma che molti cittadini ancora ignorano.
Durante l’incontro si è parlato di Business Intelligence e dei benefici che essa apporta al mondo della sanità: si tratta di software e strumenti digitali che permettono di gestire al meglio piccoli studi così come interi ospedali, grazie alla loro capacità nell’analizzare sia dati economici e di marketing aziendale, sia clinici e gestionali. Questo meccanismo permette infatti di monitorare le spesee tenere il budget sotto controllo, attraverso grafici che mettono in risalto le varie problematiche della gestione finanziaria; inoltre, la documentazione relativa alle spese viene immediatamente inviata al Sistema Sanitario con un semplice click: in questo modo sarà possibile indirizzarsi verso la costruzione di un sistema sanitario più efficiente e sicuro, dove la frode diventa quindi sempre più difficilmente attuabile, e di una migliore gestione delle strutture localizzate sul territorio.
Grazie poi ad apposite app per i sistemi IoS, Android e Windows, i report e i documenti della struttura potranno essere sempre a portata di mano dei medici, e attraverso un vero e proprio sistema di condivisione, essi saranno consultabili e modificabili da tutti i membri della struttura, facilitando il lavoro di analisi e organizzazione dell’ambulatorio. Ed a livello pratico, queste applicazioni permettono la corretta organizzazione di appuntamenti, risultati ed eventuali ritiri: già dall’accettazione del paziente, i dati anagrafici vengono inseriti in tempi molto rapidi e le attese sono nettamente più brevi; il servizio di refertazione è anch’esso molto veloce, con la possibilità di aggiungere note e confrontare i risultati con quelli precedenti, in modo da custodire una storia del paziente dettagliata, senza avere la paura di smarrire qualche documento.
Utilizzare un software per ambulatorio di analisi permette anche al dottore stesso di elaborare una diagnosi corretta e di indirizzare il paziente verso la cura adeguata, grazie alla possibilità di poter consultare con un solo click le analisi già effettuate, le visite già sostenute o i medicinali assunti, così da poter costruire un profilo esatto della persona.
Un vero e proprio programma gestionale multitasking insomma, che ha l’obiettivo di aiutare il paziente in tutto il suo percorso sanitario, dall’accettazione alla refertazione, offrendo un servizio molto più rapido e sicuro.
Questo sistema si rifà moltissimo a quello che comunemente viene chiamato Cloud Computing, ovvero l’accesso on demand a risorse di archiviazione dati: la gestione quotidiana di migliaia di dati legati ai pazienti ha fatto sí che cloud e sanità si incontrassero, al fine di rendere più snello l’intero sistema sanitario italiano.
Durante l’evento, si è poi riservata particolare attenzione al GDPR (General Data Protection Regulation), ovvero il regolamento dell’Unione Europea in materia di privacy e trattamento dei dati personali entrato in vigore nel maggio di questo anno. Esso consiste in una serie di normative che impongono nuove regole a tutte quelle aziende e organizzazioni che offrono prodotti e servizi diretti al cliente, e quindi anche alla sanità. Si capisce bene che grazie ai nuovi sistemi di eHealth e grazie alla gestione automatizzata di raccolta dati e conservazione dei documenti, è possibile adempiere alle nuove normative in modo semplice, veloce e sicuro. In questa ottica, gli accessi al Fascicolo Sanitario Elettronico devono essere monitorati e limitati al personale sanitario che ha effettivamente in cura quel determinato paziente, mentre il trattamento per finalità di ricerca verrà riservato solo al Ministero della Salute, e sarà il paziente a decidere se rendere accessibili informazioni personali di particolare delicatezza.
La crescita degli investimenti per la sanità digitale è un dato davvero positivo: serve infatti un rinnovamento dei sistemi organizzativi delle aziende sanitarie, in direzione di un miglioramento dell’accesso alle cure. Per attuare questi piani sarà tuttavia essenziale sviluppare appropriate competenze digitali negli operatori sanitari, al fine di rendere attiva la partecipazione dei cittadini alla corretta gestione della propria salute.