Il Tribunale amministrativo del Lazio si è espresso a favore della ditta Igiene Urbana in un contenzioso contro il Comune di Ardea.
La ditta, concessionaria dal 2010, aveva chiesto un adeguamento del contratto considerando le maggiori spese, tra gli altri, intercorse per il personale e per altri costi fissi per un importo totale oltre il milione e mezzo di euro nel periodo 2010-2015; oltre a questo l’Igiene Urbana chiedeva, si legge negli incartamenti, “l’adeguamento del canone contrattuale per le annualità successive sino alla scadenza contrattuale del 3.01.2017” (a tutt’oggi infatti la ditta lavora in proroga, ndr).
Cifra che però nessuno dalla Rocca ha mai voluto sborsare cercando di far valere le proprie ragioni: né la giunta di centrodestra, né l’attuale targata Movimento 5 Stelle e guidata da Mario Savarese. Il Comune sosteneva infatti, per contro, di aver già provveduto ad un adeguamento delle condizioni contrattuali 5 anni fa in quanto il nuovo accordo aveva “completamente revisionato e trasformato” il contratto precedente e “che non era, perciò, “dovuta alcuna revisione prezzi del contratto originario perché tale revisione prezzi era già stata conteggiata nell’ambito del successivo accordo del settembre 2013”.
Una vicenda vecchia dunque ma che trova un primo adempimento oggi, con la sentenza del Tar che stabilisce che il Comune dovrà effettivamente pagare la cifra richiesta (a cui si sono sommati nel frattempo gli interessi) dando ragione all’Igiene Urbana. Dal Comune di Ardea, ad ogni modo, annunciano già ricorso.
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