ARRESTI TRIBUTI ITALIA, IL COMMENTO DEL SINDACO DI POMEZIA
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E’ di questa mattina la notizia dell’arresto dell’a.d. di Tributi Italia Giuseppe Saggese e altre 4 persone con l’accusa di peculato e reati fiscali per aver distratto oltre 100 milioni di euro, provenienti dalla riscossione di tributi comunali, dalle casse degli Enti verso società ad esso collegate. “La notizia non fa che confermare le nostre denunce – ha dichiarato il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco – Avevamo ragione noi quando abbiamo deciso di rescindere il contratto con A.Ser-Tributi Italia che, invece di riscuotere le tasse dei cittadini e riversarli nelle casse dell’Ente ha creato un buco di oltre 49 milioni di euro che ancora scontiamo. Non posso che esprimere grande rabbia nei confronti dei dirigenti di Tributi Italia, a cui sono stati finalmente riconosciuti i reati che noi denunciamo da tempo, che non solo hanno danneggiato il nostro Comune e i nostri cittadini, ma sono responsabili di gran parte dei debiti che ci portiamo dietro in bilancio di anno in anno e a cui siamo costretti a rispondere con una gestione di risorse economiche limitate per i servizi, anche primari, alla cittadinanza. Lo dico spesso –continua il Primo Cittadino – noi Sindaci viviamo e lavoriamo in terre di frontiera, dobbiamo riuscire ad equilibrare il risparmio economico e il risanamento delle casse comunali, facendo fronte sempre più spesso ai tagli da parte del Governo centrale e ai mancati trasferimenti statali, con una piattaforma di servizi essenziali alla cittadinanza che vogliamo tenere saldamente in piedi. Della somma che A.Ser-Tributi Italia ha distratto dalle casse del nostro Comune sono stati accertati, in base alle sentenze della Corte dei Conti, dei Collegi arbitrali e ai mancanti versamenti, oltre 49 milioni di euro: sono soldi dei cittadini di Pomezia, sono soldi che vorremmo veder tornare in Città e trasformare in servizi alla cittadinanza. La mia Amministrazione si è attivata fin da subito attraverso una serie di iniziative e provvedimenti che ci hanno permesso di costituirci parte civile in un procedimento penale già in corso e di insinuarci nelle procedure fallimentari di Tributi Italia. A questo punto siamo pronti a costituirci parte civile anche nel processo che si aprirà relativamente alle ultime vicende”.