Non trova pace la condizione di decoro della Metro Marconi, in una situazione che nonostante qualche miglioramento tende ancora a evidenziare notevoli criticità.
In un contesto degradato da tantissimi anni, l’Università degli Studi di Roma Tre ha provato ultimamente a far riqualificare questo spazio cercando un dialogo con le istituzioni competenti e garantire una sicurezza maggiore ai propri studenti che ogni giorno passano per questa stazione ferroviaria: una politica che è stata utile a garantire una maggiore pulizia del sottopasso di collegamento tra viale Marconi e via Ostiense, ma che non ha evitato la nascita di un nuovo accampamento abusivo adiacente ai locali della metropolitana.
Una situazione molto pericolosa, poiché – già come in passato – i nomadi hanno infastidito le studentesse che passano puntualmente in quel punto di viale Marconi.
Proprio pochi mesi fa una studentessa iscritta al corso di “Informazione, Editoria e Giornalismo” venne aggredita in pieno pomeriggio, vittima di due nomadi che volevano scipparla del proprio zaino. Andando a ritroso possiamo trovare casi di tentata violenza nel parcheggio della stazione Marconi, in una sorte toccata da altre due studentesse proveniente dall’ex Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre.
Una condizione che prepotentemente si è ripresentata in questo inizio di Anno Accademico, arrivando subito all’attenzione dei consiglieri Raffaella Rosati, Franco Federici e Daniele Catalano: “In queste settimane ci sono arrivate tantissime fotografie e segnalazioni da parte di cittadini del quartiere Marconi-San Paolo e degli studenti della facoltà di Roma 3 di Lettere e Filosofia per la presenza di un campo nomadi abusivo, proprio a ridosso della fermata metro Marconi. Gli stessi generano un clima di insicurezza diffuso per tutto il quartiere, molto spesso anche oltre l’ottavo Municipio superando il ponte Marconi e iniziando la propria attività di rovistaggio ed accattonaggio anche in Municipio XI. Quello che ci preoccupa di più però è anche la situazione che si vive all’interno delle facoltà dell’ateneo di Roma 3, come in questo caso o in quello di Ingegneria, dove i nomadi usano i bagni della facoltà per i propri bisogni fisiologici e rendendoli molto spesso inagibili“.
Concludono: “Purtroppo questa è la situazione che si viene a determinare in assenza di una strategia politica da parte dell’amministrazione Raggi e delle giunte municipali, e chi ne paga le conseguenze sono sempre i cittadini e fruitori dei servizi universitari. Invieremo una nota alle forze dell’ordine per verificare la presenza di minori all’interno di questo insediamento e per richiedere lo sgombero dell’area il prima possibile”.