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CRISI IN MAGGIORANZA, DE FUSCO RITIRA LE DELEGHE AGLI ASSESSORI
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Colpo di scena al consiglio comunale di questa mattina, a Pomezia. Il Sindaco Enrico De Fusco ha ritirato tutte le deleghe agli assessori, tenendole ad interim per sé fino a data da destinarsi. Un duro colpo per la sua stessa maggioranza, i cui consiglieri non si aspettavano di certo una presa di posizione così ferma da parte del Primo Cittadino. Che non sarebbe stata un’assise tranquillissima si prevedeva, visto che al primo punto c’era il reintegro di Renzo Antonini – sospeso dalla carica dopo la nota vicenda degli arresti del febbraio scorso – in qualità di consigliere comunale. Un reintegro deciso direttamente dalla Prefettura di Roma, così come prevede la legge ma che, invece di essere visto come un atto dovuto da parte di alcuni consiglieri di maggioranza, ha scatenato una discussione lunga più di tre ore non tanto tra maggioranza ed opposizione, ma tra i banchi di quest’ultima. Un teatrino a tratti anche penoso, che ha costretto il Sindaco a prendere la decisione di rivedere tutti gli assetti interni alla sua coalizione. Si è partiti con una richiesta di verifica di maggioranza, richiesta da dal consigliere Omero Schiumarini. Dopo circa mezz’ora il presidente del Consiglio, Paolo Ruffini, è rientrato in aula per annunciare di aver ritirato tutti i punti restanti – almeno il primo era stato votato – in quanto era necessario del tempo per proseguire la verifica di maggioranza. Apparentemente nulla di strano, se non fosse stato per la voce fatta trapelare da un ex assessore: azzeramento della Giunta da parte del sindaco. Le voci di corridoio sono impazzite: mentre tutta la maggioranza era riunita al primo piano a discutere, l’opposizione, scesa davanti all’ingresso del Palazzo comunale, ha iniziato a fare ipotesi. In realtà la Giunta non era stata azzerata, ma a tutti gli assessori sono state ritirate le deleghe. Unica carica rimasta, quella di vicesindaco per Massimiliano Cruciani. Ma qual è il motivo ufficiale di questo gesto? “C’è troppa confusione nella maggioranza – ha dichiarato De Fusco – ognuno va nella propria direzione, senza tenere conto che esiste una coalizione e che, soprattutto, esistono i problemi della città, che vanno anteposti a qualsiasi altro tipo di questione. Per questo motivo ho deciso di ritirare le deleghe: si tratta di un modo come un altro per attivare la procedura di verifica della maggioranza”. Un atto politico, dunque, necessario per fare chiarezza dopo quanto accaduto in Consiglio comunale, dove si sono visti i consiglieri comunali dividersi e scontrarsi. “Se poi ciò viene utilizzato, in sede di riunione di maggioranza, per tirare fuori argomenti non in discussione all’ordine del giorno, argomenti che non fanno che accentuare ancor di più le liti interne tra consiglieri comunali che ormai quotidianamente si muovono uno contro l’altro, diventa necessaria la verifica. La revoca delle deleghe agli Assessori, oltre ad essere un atto politico necessario, è anche un segnale che deve inevitabilmente giungere a quegli Assessori che, piuttosto che adoperarsi per portare avanti argomenti necessari a dare risposte concrete alla Città e ai cittadini, si fanno condizionare dai singoli consiglieri comunali che ne impediscono il normale svolgimento dell’attività”. De Fusco vuole capire se le persone che fanno parte del suo schieramento sono ancora in grado di dare risposte ai cittadini sui problemi reali di Pomezia. “Se così non fosse, ognuno tornerà a fare quello che faceva prima di essere eletto”. Ma si tratta quindi di un chiaro segnale ai consiglieri, oltre che ai singoli assessori? “Non ho nulla contro i singoli assessori, però mi accorgo che alcuni di essi sono spesso condizionati dai consiglieri comunali, e questo non va bene: gli assessori fanno parte della Giunta, sono stati nominati dal Sindaco e devono rispondere al Sindaco ed ai cittadini, non ai consiglieri. Questo soprattutto quando si devono portare aventi scelte importanti per lo sviluppo e la gestione dell’attività amministrativa”. Le consultazioni inizieranno subito? “Entro un paio di giorni. Vorrei definire la questione in fretta, perché non c’è più tempo da perdere. La situazione è già grave di suo, non solo a livello locale ma nazionale, dove nessun Comune può stare tranquillo sul piano finanziario. Basta pensare che Ancona ha dovuto dichiarare il dissesto finanziario. Eppure la città, come l’intera regione Marche, è stata governata bene. Questo dimostra che le difficoltà finanziarie non dipendono dal colore politico o da errori di chi guida la città, ma dal fatto che i Comuni sono stati abbandonati dallo Stato. Pomezia quest’anno non ha avuto nessun trasferimento erariale. Già lo scorso anno i contributi erano ridotti, ma c’erano, e si aggiravano intorno ai 7/8 milioni di euro. Adesso non c’è più nulla, la situazione è davvero pesante. E se a questo si aggiunge anche un clima di scontro all’interno della maggioranza, io dico basta. Non è possibile che i consiglieri passino tempo a cercare il pretesto, anche il più banale, per discutere come sta succedendo in questo periodo a Pomezia”.