Comunicato stampa a rendere noto l’esposto presentato al Prefetto, Regione Lazio, Roma Capitale e Comune di Fiumicino sull’utilizzo della Polizia Locale per la chiusura del Ponte della Scafa da parte del Sindacato CISL FP-Roma Fiumicino.
“In Italia, come è tristemente noto, si vive e si lavora solo sull’emergenza, e così anche questa volta, dopo l’immane tragedia di Genova che ha visto decine di vite umane interrompersi tragicamente a causa del crollo del ponte Morandi, mentre le famiglie piangono le vittime, e in Italia si gioca a fare gli esperti e dare la caccia alle streghe – anziché a realizzare un serio programma di interventi strutturali sulla rete dei trasporti nazionali a 360 gradi – tutti i comuni italiani si sono accorti di avere nel proprio territorio un ponte, e che magari la scarsa o inesistente manutenzione straordinaria di esso possa più o meno mettere a rischio la sicurezza di chi vi transita”, esordisce la nota.
In questo clima di “se non ci scappa il morto non risolvo il problema”, come al solito a farne le spese sono le categorie di lavoratori meno tutelate, chiamate ad eseguire ordini ed incombenze nella totale oscurità della loro sicurezza e dell’effettiva efficacia di provvedimenti emanati da illuminati funzionari e dirigenti senza comprenderne le reali conseguenze.
“Esempio ne è la paradossale situazione al confine tra Roma e Fiumicino, a due passi dal principale HUB aeroportuale italiano, che in pieno agosto vede l’Astral emanare una ordinanza di chiusura immediata, senza alcun preavviso nè conferenza dei servizi o riunione operativa, del Ponte della Scafa, anello di congiunzione tra i territori di Fiumicino e Ostia costruito nel 1950, che – nonostante già dal 1974 sia oggetto di polemiche e verifiche più o meno fondate sulla sua stabilità – d’improvviso si scopre non più sicuro”.
“Così dal 20 agosto ufficiali ed agenti delle Polizie Locali di Fiumicino e del X Gruppo Mare di Roma Capitale, privi di transenne e segnaletica o di qualsiasi mezzo messo a loro disposizione, si sono dovuti inventare il ruolo di “transenne umane” per vietare il transito alle migliaia di veicoli che quotidianamente vi transitano“.
“Decine al giorno sono stati i casi di aggressioni più o meno verbali subite dalle donne e dagli uomini dei due comandi, letteralmente presi d’assalto da chi si vedeva improvvisamente costretto, nella settimana di ferragosto e in quella immediatamente successiva a percorrere un tratto di 40 km al posto di quello abituale di 6 per andare da Fiumicino isola sacra ad Ostia e viceversa, con tempi di percorrenza passati dagli abituali 10 minuti agli attuali 70 medi. Diversi episodi sono anche stati ripresi e pubblicati in vari social network, e sono al vaglio dei due comandi per le future azioni legali a tutela di ufficiali e agenti”.
“Lavoro svolto per diverse ore completamente da soli (come testimoniano le varie foto della agenzia ANSA compresa quella da noi riproposta) senza l’ausilio di altre forze di polizia né di adeguata segnaletica di preavviso e di divieto, messa a disposizione dall’Astral, meno che meno della segnaletica di indicazione della viabilità alternativa, contrariamente a quanto disposto dalla ordinanza emessa dalla stessa azienda.
Solo il senso del dovere e l’attaccamento alla divisa ha fatto si che il personale dei due comandi mettesse in secondo piano tali gravi mancanze, e al contempo venisse garantita una viabilità senza il verificarsi di episodi che potevano mettere a rischio l’ordine e la sicurezza pubblica”.
“Ancora oggi, ad una settimana dalla chiusura, non è stata apposta adeguata segnaletica sulla viabilità alternativa, con la conseguente arrabbiatura degli automobilisti non del posto, ignari della chiusura, che arrivano fin sotto le transenne (finalmente arrivate) e vengono assistiti dalla Polizia Locale che li indica sulla strada migliore da percorrere”.
“In tutto questo, ancora più incomprensibile appare la paventata decisione di riaprire il ponte dal 29 agosto a senso unico alternato, con una nota del Vice Capo di Gabinetto di Roma Capitale, che avocando a se anche il potere decisionale sul territorio di Fiumicino, dispone un provvedimento, della durata di diversi mesi, in assenza di qualsiasi coordinamento che possa gestire nel migliore dei modi la vicenda con una “cabina di regia” in grado di lavorare a soluzioni che non compromettano irrimediabilmente la viabilità delle due città, e che non mettano a rischio la sicurezza degli operatori in strada, peraltro nemmeno in grado di fornire indicazioni utili alla cittadinanza, non essendo loro stessi messi a conoscenza dei provvedimenti se non al momento stesso di eseguirli”.
“A tal fine la Cisl FP ha chiesto una urgente convocazione di un tavolo tecnico congiunto dove le due Amministrazioni comunali individuino nell’immediato un coordinamento istituzionale in grado di coordinare e presidiare tutte le attività di utilizzo e ristrutturazione del ponte della Scafa, nonché dei piani di viabilità alternativa, della comunicazione alla cittadinanza e di presidio della incolumità dei lavoratori delle Polizie Locali di Fiumicino e Roma Capitale, in mancanza del quale la nostra organizzazione sindacale è pronta a tutte le forme di tutela dei lavoratori ritenute utili e necessarie”.