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DEGRADO AL CASTELLO, MULTE AGLI SFORZA CESARINI

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Dopo la riunione della commissione Ambiente presieduta dal presidente Luca Fanco arrivano le prime risposte da parte del Maggiore Maria  D’Alessandri alle disposizioni  votate in commissione  su accertamenti igienico sanitari e decoro urbano in merito al rudere di quello che una volta era “il Castello Sforza Cesarini sulla Rocca di Ardea”. Il gran lavoro del Presidente Luca Fanco sta portando i primi frutti, infatti la squadra ambiente  del maggiore D’Alessandri  ha elevato verbali di contravvenzioni a seguito di accertamenti e controlli circa il pessimo stato di manutenzione  igienico – sanitario del rudere di uno dei più belli castelli del litorale romano, distrutto sia dal tempo e dalla mancanza di manutenzione, sia dai bombardamenti degli anglo-americani, ma soprattutto dagli stessi abitanti della Rocca che, subito dopo la fine della guerra, con funi legate alle sommità dei muri scampati ai bombardamenti e ai primi trattori abbattevano quello che era stato per loro il miglior rifugio dalle intemperie, una copertura che non trovavano più nelle loro dimore bombardate  al solo scopo di costringere le istituzioni dell’epoca a edificare case popolari. Il vecchio castello, una volta vanto dei nobili Sforza Cesarini, è divenuto oggi dimora e ricettacolo di topi, piccioni e serpenti, mentre l’erba ed i rovi hanno raggiunto un’altezza impressionante. Una visuale, quella offerta dalla struttura, che, soprattutto per la sua ubicazione proprio al centro del paese e di fronte al municipio, non procura di certo un bell’effetto ai visitatori. Si ha infatti ’impressione di essere arrivati in un paese abbandonato, soprattutto da quei politici che da anni troppi anni hanno fatto finta di non vedere. Gli accertamenti del Maggiore hanno avallato quanto emerso dalla Commissione Ambiente, tanto che la pattuglia degli agenti di servizio ha proceduto ad elevare un verbale di constatazione di illecito amministrativo in violazione dell’ordinanza n° 370 del 08 Settembre 2012  comma 2 lett. a.b., trasmettendo d’ufficio l’intero fascicolo al  Dirigente del settore urbanistico, lavori pubblici ed ambiente Arch. Antonio Rocca, per l’adozione degli ulteriori provvedimenti  di competenza. “Non nascondo – ha dichiarato Fanco – la soddisfazione di questo risultato ottenuto come presidente della Commissione Ambiente, Siamo finalmente stati in grado di far partire l’iter per debellare una bruttura con la quale i cittadini di Ardea sono costretti a convivere da decenni. Questa è soltanto la prima delle disposizioni impartite dalla Commissione Ambiente, una commissione al di sopra delle parti che non fa distinzione tra nobili e plebei”.  I verbali elevati a carico dei nobili Sforza Cesaroni non esulano i proprietari dalla bonifica, previe azioni che potrebbero portare fino all’acquisizione al patrimonio comunale della struttura, il tutto a tutela esclusiva degli interessi dei cittadini e del territorio di Ardea.  Il provvedimento è stato votato all’unanimità dei presenti in Commissione. Il presidente Luca Fanco ha aggiunto che la stessa Commissione, qualora chi di competenza dovesse “dimenticare” di far ottemperare entro trenta giorni quanto disposto, invierà alle autorità preposte, quali quella Giudiziaria e contabile, una dettagliata relazione per i provvedimenti del caso.

Luigi Centore

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