Sporcizia, ma non solo. Fili scoperti, cantine allagate, locali occupati abusivamente, situazioni di pericolo e di degrado che umiliano chi invece vuole solo vivere onestamente e in uno stato di dignitosa normalità.
Succede in via Singen, nelle palazzine ATER, le stesse più volte citate dai giornali proprio per le innumerevoli criticità che presentano.
Adesso i residenti, stanchi di una situazione di stallo che dura da anni, hanno richiesto l’aiuto del consigliere comunale di opposizione Pietro Matarese, che nei giorni scorsi è andato a fare un sopralluogo nell’intero complesso abitativo.
Il risultato è chiaramente visibile dal reportage fotografico, che mostra lo stato di degrado delle palazzine.
Al termine della visita, i residenti hanno stilato una lettera indirizzata al sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, il cui primo firmatario è proprio Matarese, nella speranza che il Comune intervenga in maniera decisa per risolvere i problemi segnalati dai cittadini.
Riportiamo per intero il testo della lettera, già protocollata in Comune.
“Signor Sindaco Adriano Zuccalà,
siamo cittadini pometini residenti di via Singen e ci piacerebbe vivere dignitosamente. Le scriviamo in quanto disperati da una situazione intollerabile. È noto, infatti, che, al di là delle questioni di natura legale, per le quali da anni cerchiamo una soluzione con l’amministrazione locale, viviamo in condizioni da terzo mondo. Vogliamo fantasticare che gli slogan elettorali “non devono esserci cittadini di seria A e di serie B” possano concretizzarsi. È ora di passare dalle parole ai fatti e Le chiediamo, pertanto di imporre a chi compete di eseguire i primari lavori di manutenzione degli stabili di via Singen, necessari non per un semplice decoro, ma per la salute delle persone che ci vivono. D’altronde, Signor Sindaco, quale autorità sanitaria locale (art.32 l. 833/78 e art.117 D.Lgs. 112/1998) ha l’obbligo istituzionale a rimuovere le situazioni che possono compromettere la salute dei cittadini. A documentare tale degrado – ci riferiamo ad esempio alle discariche abusive, alle infiltrazioni di acqua nei muri con pericolo di crolli, allo stato in cui versano le cantine, che spesso presentano il pavimento completamento coperto d’acqua putrida e di calcinacci che ostruiscono il passaggio, oltre alle altre criticità – abbiamo chiamato il consigliere comunale Pietro Matarese che, nel constatare la reale situazione, non ha potuto che condividere la nostra protesta e, quindi, si è reso disponibile ad essere il primo firmatario di questa supplica avanzata da persone al limite della sopportazione, ma che ancora vogliono credere alla provvidenza.
Siamo consapevoli che altre lettere sono state inoltrate ai precedenti sindaci senza alcun riscontro e, quindi, ora confidiamo nella Sua sensibilità di amministratore pubblico”.