Ieri, nel tardo pomeriggio, una donna anziani è stata ricoverata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, per aver contratto il tetano da una ferita lieve, ma poi infettatasi, ad una gamba.
La ferita Donna, intorno ai settantacinque anni si era causata questa ferita una decina di giorni fa.
Giunta in rianimazione era in condizioni di vita molto gravi.
Così i sanitari hanno eseguito tutti gli accertamenti per comprendere cosa avesse ridotto in fin di vita la paziente, che lamentava questi sintomi: da tre giorni disturbi alla deglutizione ed alla colonna cervicale e dorsale; e questa diagnosi immediata e a prima vista: “trisma ed opistotono”.
Era stata già ricoverata in un altro nosocomio, dove era stata sottoposta a cura antibiotica, ma non sieroprofilassi.
Probabilmente non era stata riconosciuta la patologia.
A Latina è stata sottoposta ad una massiccia cura antitetanica, per poi essere sedata e intubata, perchè, da come ci ha spiegato un medico “Si può bloccare la tossina in circolo ma non quella che è già nei muscoli, per la quale ci vorranno quasi due mesi.
E non crediamo che due mesi attaccata ad un respiratore la paziente sopravviverà.”
In Italia ci sarebbero almeno 200 morti all’anno per tetano, in prevalenza donne, perché quando il vaccino antitetanico non era obbligatorio, tutti i maschi adulti che partivano per il servizio militare venivano vaccinati.
Marina Cozzo