RISCOSSIONE TRIBUTI: L’AIPA COME L’A.SER? PRESENTATA NUOVA MOZIONE DI REVOCA
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Riscossione trubuti, crescono le polemiche. La nuova società concessionaria per il Comune di Ardea, l’AIPA, è vista sempre più come una nuova A.ser., e l’opposizione, più un consigliere di maggioranza, non ci sta. E’ di oggi la notizia che è stata firmata e protocollata dai Consiglieri comunali di Ardea Luca Fanco, Antonino Abate, Mauro Giordani, Stefano Ludovici, Giancarlo Rossi, Umberto Tantari e Cristina Capraro la Mozione per la revoca in autotutela della Aipa S.p.a., società che deve gestire il servizio di riscossione dei tributi evasi per il Comune rutulo. “Questa volta nella Mozione si è entrato nel merito elencando una serie di pesanti considerazioni e motivazioni – ha spiegato Luca Fanco, unico membro della maggioranza a firmare il documento – supportate da specifici articoli di Legge. Grazie ad esse mi sembra impensabile che non si voti favorevolmente la revoca in autotutela. Tutte le agonizzanti giustificazioni del Dirigente Dott. Cosimo Mazzone sono state smentite inserendo nella Mozione, oltre alle leggi vigenti in materia, anche la stenotipia ufficiale dell’ultimo Consiglio comunale relativa all’intervento dell’allora Presidente del Consiglio, oggi Consigliere comunale, Policarpo Volante: nel suo intervento, oltre alle spudorate smentite contro il Dirigente Mazzone, ha reso pubblica la configurazione di diverse ipotesi di reato”. La mozione, presentata al presidente del consiglio Massimiliano Giordani, si compone di 5 pagine nelle quali vengono riportate le motivazioni, secondo i firmatari, della necessità di revocare il contratto. “Nel contratto viene previsto che le somme siano versate su conti correnti gestiti ed intestati unicamente a soggetti designati da parte del privato senza che il Comune abbia nessuna possibilità di interferire con tale gestione non avendo a proprio nome alcuna delega né all’incasso né alla gestione”, si legge nel documento, che mette in evidenza “l’evidente squilibrio contrattuale che privilegia unicamente il Soggetto privato a danno del Soggetto pubblico e delle casse comunali”. La mozione parla poi di cifre artefatte riguardo alle cifre di riferimento del contratto, inserite con valori infinitesimali “al solo scopo di scoraggiare a partecipare le altre Ditte concorrenti”, e di competenze “artatamente sconfinate al fine di snaturare la natura del contratto”, “con l’evidente obiettivo di fare “cassa” e sottrarre somme di denaro alle casse del Comune di Ardea”. Accuse pesantissime che, se dimostrate, oltre alla revoca del contratto porterebbero sicuramente ad un’inchiesta della Procura.