“I vertici dell’aeroporto militare hanno confermato lo sversamento da una cisterna del deposito della Guardia di Finanza interno alla struttura – ha dichiarato il Primo Cittadino al termine del tavolo di confronto – a cui è seguito un intervento immediato per la messa in sicurezza e lo svuotamento del serbatoio. Ora sono state avviate tutte le procedure per gli accertamenti tecnici che andranno a stabilire cosa è andato storto nel funzionamento dell’impianto ed eventuali responsabilità. Ciò che io ho ribadito durante l’incontro, in quanto autorità delegata alla salute pubblica della Città, è stata la necessità di un intervento strutturale all’interno dell’aeroporto stesso, una sorta di confine di protezione a garanzia della salvaguardia delle acque e del terreno che gravitano attorno alla zona di Pratica di Mare. E’ questa la risposta che ognuno di noi, l’Amministrazione in testa, deve dare ai cittadini di Pomezia e Torvaianica, e non soltanto per l’incidente che si è verificato lunedì, ma soprattutto perché non si tratta della prima volta”. Oltre ai vertici dell’Aeroporto militare di Pratica di Mare, all’incontro erano presenti anche rappresentanti della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della ASL RM-H, di ARPA Lazio, del Corpo Forestale dello Stato, del Consorzio di Bonifica Pratica di Mare, dell’Ufficio locale marittimo di Torvaianica, della Protezione Civile, della Regione Lazio, della Polizia Locale, l’Assessore ai Lavori Pubblici Edgardo Cenacchi, l’Assessore all’Ambiente Pietro Toce, il dirigente Ing. Renato Curci ed il Segretario generale Angelo Scimè. Nel corso della discussione c’è stata la richiesta dell’Amministrazione di agire al più presto attraverso delle “barriere tecniche” che impediscano qualsiasi contaminazione con l’ambiente circostante l’aeroporto. “Da parte delle autorità militari c’è stata piena collaborazione – ha spiegato il Sindaco – Il Generale Quattrociocchi si è impegnato per un controllo sistematico di tutti i depositi di idrocarburi ospitati all’interno del sito militare, dalla Polizia di Stato alla Guardia di Finanza fino ai Carabinieri, oltre che ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per bonificare l’area, in attesa dei dati di Arpa Lazio, e a interessare i tecnici per sistemi anti-inquinamento ancor più efficienti. A questo è doveroso aggiungere il resoconto della Capitaneria di Porto, che ha confermato il ritorno alla normalità sulla battigia già da questa mattina. Secondo il monitoraggio effettuato in zona non sembrano esserci presenze di idrocarburi in mare, ma rimaniamo in attesa dei dati di Arpa Lazio e di condizioni meteo migliori per scongiurare definitivamente qualsiasi allarme. L’incontro di oggi, al quale erano presenti tutte le parti convocate, ci ha permesso di attivare in maniera congiunta le competenze di ogni soggetto coinvolto. Continueremo, come Ente, a monitorare quotidianamente la situazione e tra circa 15 giorni convocheremo un ulteriore incontro per fare il punto sullo stato delle cose: è chiaro che la vicenda non si chiude qui. E’ necessario arrivare nel più breve tempo possibile ad una bonifica totale delle acque del fosso e del terreno che lo circonda. Ciò che interessa tutti, me per primo, è salvaguardare la salute pubblica dei cittadini e impedire che ciò che è accaduto possa ripetersi”.
Sempre nel corso dell’incontro, dopo aver fatto accertamenti presso la Clinica S. Anna di Pomezia, il Grassi di Ostia e gli ospedali di Aprilia e Latina ed aver verificato che non ci sono stati ricoveri conseguenti a presunte intossicazioni da idrocarburi di persone residenti nella zona interessata all’incidente, i rappresentanti dell’Aeronautica Militare hanno poi smentito la notizia, circolata nei giornali nazionali, delle decine di persone ricorse agli ospedali per intossicazione.