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Bollicine italiane: metodo classico o Charmat?

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Negli ultimi anni il successo delle bollicine ha avuto una continua crescita in Italia e nel mondo. Nel nostro Paese abbiamo alcuni produttori che si sono fatti conoscere a livello internazionale, grazie alla qualità dei loro vini. Che si tratti di un vino francese, italiano o di un altro Stato, la bollicina viene oggi prodotta esclusivamente con due metodi: il metodo classico, quello tradizionale francese, e il metodo Charmat, inventato all’inizio del 1900 da un italiano, Federico Martinotti.

Il significato di un termine
L’acquisto di un vino è un momento importantissimo, prima di tutto perché effettuiamo una scelta precisa, ma anche perché abbiamo la possibilità di trovare in etichetta numerose informazioni che lo riguardano. Non tutti gli appassionati di vino hanno la sensibilità di cercare di comprendere cosa sta dietro alla preparazione di una bottiglia di bollicine. Purtroppo nel nostro Paese sono presenti sia vini eccezionali, sia produzioni a livello semi industriale, che non sono in grado di rendere giustizia al lavoro che avviene nel campo e in cantina. Grazie a cantine come Ferrari possiamo invece assaporare vini che portano con sé una tradizione, che affonda le sue radici nella cura che ci vuole per riuscire ad ottenere un’ottima bottiglia di vino. Per le bollicine questa cura viene indicata con i termini metodo classico.

Cos’è il “metodo classico”
Stiamo parlando di una metodologia di vinificazione che in Francia è stata affinata nel corso del Seicento, ancora oggi praticata più o meno come avveniva allora, se non si considera l’introduzione della tecnologia, che dove possibile ha egregiamente sostituito il duro lavoro umano. Questo metodo prevede la nascita delle bollicine, dal perlage finissimo e persistente, direttamente in bottiglia, seguendo una lavorazione che può durare anche più di 30 mesi. Si parte da una prima fermentazione, cui segue la creazione di una miscela di vino, che viene poi imbottigliato per una seconda fermentazione. Dopo un riposo di vari mesi, durante il quale i lieviti hanno lavorato allo sfinimento, si passa alla rimozione delle fecce e all’inserimento del liqueur d’expedition, una miscela di zucchero e ingredienti segreti. A questo punto la nostra bottiglia di bollicine è pronta da degustare.

Il metodo Charmat
Questo metodo per la produzione di vino con bollicineè nato molto dopo rispetto al metodo classico e presenta qualche fase che ricorda più l’industria del vino piuttosto che il lento lavoro delle cantine. La prima fermentazione avviene in autoclave, a temperatura e pressione controllate. Una seconda fermentazione si verifica in un’altra autoclave, con condizioni diverse. Al termine di questa fase, che dura fino a 6 mesi, il vino viene filtrato e quindi dosato, ossia miscelato con zucchero per la produzione di bollicine, e poi imbottigliato. Le bollicine quindi si creano direttamente in autoclave, solo una minima parte avviene in bottiglia. Questi vini vengono preparati in tempi decisamente molto più brevi rispetto a quanto prevede il metodo classico. Ovviamente il risultato è ben diverso, nel secondo caso infatti otteniamo bollicine molto più fini e delicate e vini più strutturati, adatti a tutto pasto, che hanno anche un prezzo diverso rispetto a quelli prodotti con il metodo Charmat.

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