Un’interrogazione a risposta orale sulla questione dello spostamento degli uffici comunali di Ardea è stata avanzata dal Consigliere d’opposizione Edelvais Ludovici al Sindaco Mario Savarese, al Dirigente dell’ufficio Urbanistico e al Dirigente dell’Ufficio di programmazione economica e Bilancio nonché all’Assessore al bilancio. L’interrogazione verrà discussa durante il prossimo consiglio comunale, il giorno 6 luglio alle ore 18. Tutti i cittadini possono partecipare.
I quesiti sollevati
Questi i quesiti sollevati:
Come mai che un progetto di così notevole importanza e di così ampio impatto Urbanistico e territoriale non è stato mai rimesso all’attenzione della Commissione preposta e, in conferenza pubblica, all’attenzione dei cittadini di Ardea, vista la palese pretesa di probità e luminosità più volte avanzate da codesta Amministrazione?
Da quanto si rileva, a prima vista, dalla documentazione tecnica, risulterebbe che gli uffici pubblici, da rilasciare nella disponibilità dell’Amministrazione comunale verranno realizzati in promiscuità di cubature da rilasciare alle Ditte proponenti il progetto, senza tener conto delle difficoltà dei cittadini che per esigenze Amministrative dovranno recarsi presso tali uffici e non presso un Centro Commerciale.
Come sarà distinta l’area esterna (parcheggio e verde pubblico) rilasciata alle Ditte proponenti e quella rilasciata in esclusività ai cittadini che dovranno recarsi agli uffici pubblici? Quale criterio di idoneità ed opportunità è stato effettuato per la definizione tra i due parcheggi?
Come mai alcune strutture in progetto di fatto supereranno di gran lunga l’altezza massima consentita dal Regolamento Edilizio vigente che per tale zona prevede altezze che vanno dai 7,50 a 10,50 alla gronda?
Come mai le opere di allaccio ai servizi pubblici sono di fatto rimandate all’Amministrazione Comunale?
Perché la scelta dell’area destinata alla locazione dell”edificio pubblico non è stata demandata all’Amministrazione Comunale?
Considerato che l’area destinata in progetto alla realizzazione dell’edificio pubblico e privato, di fatto viene considerata tutta di pubblica utilità e quindi soggetta ad esproprio?
E’ stato effettuato uno studio preliminare di comparazione tecnico economico da sottoporre all’esame degli uffici comunali? E se sì, quale è stato il giudizio di tali uffici, considerato che il Comune di Ardea al momento si trova regime di dissesto finanziario?
Al di là della realizzazione della cubatura destinata alla struttura pubblica, quale altro vantaggio riceverebbe il Comune nella realizzazione complessiva di tale opera, per compensare gli oneri di urbanizzazione primari e secondari pretesi a scorporo?
Visto che la strada principale di collegamento, di fatto mette in collegamento diretto la Via Laurentina con la Via Rieti, sito del comparto fondiario di progetto, quale oneri devono intendersi resi a scomputo?
Le aree di parcheggio interessanti il comparto fondiario devono intendersi comprese negli oneri a scorporo?
Tenuto conto dei vantaggi economici di per se già considerevoli nella realizzazione del centro commerciale con annesso edificio pubblico, quale altro interesse ha l’Amministrazione Comunale nell’evadere le richieste delle Società proponenti?
Vista la bozza del Programma integrato per la riqualificazione urbanistica località Rio Verde dove dall’allegato “D” pag. 2, si legge “che attualmente gli edifici risultano realizzati solo in parte, è presente una struttura in cemento armato, priva di tamponature, ad eccezione del fabbricato adibito a Caserma dei Carabinieri, che allo stato attuale, risulta, ultimata, collaudata e funzionante; mentre una seconda palazzina ad uso uffici risulta in via di ultimazione e non è mai stato realizzato il centro sportivo. La Convenzione, che risulta attuata solo in parte, ha prodotto la decadenza delle concessioni edilizie rilasciate nel corso dell”anno 1989”. La domanda sorge spontanea: se la concessione edilizia è decaduta, e la seconda palazzina ad uso uffici ancora non è stata ultimata, ma risulta in via di ultimazione, come può essere ultimata secondo le leggi vigenti tecnico -urbanistiche e come può essere collaudata e messa a norma affinché possa essere frequentata, da eventuali uffici pubblici, se la concessione è decaduta? Su quale base normativa e con quali prerogative vengono effettuati i lavori se non vi è più, una concessione edilizia in essere?
Alla luce di quanto sopra asserito, come può questa amministrazione trasferirvi gli uffici comunali?