Il progetto, come spiegano dal Comitato, prevede che nell’area in dotazione al Comune, dove già sono presenti il campo da calcio e la scuola, vengano edificati appartamenti ed edilizia popolare. Il restante verrà dato alla società SECR, che procederà con costruzioni di edilizia residenziale, commerciale e dirigenziale, cioè centro commerciale e uffici. “In tutto si parla di 300 appartamenti – hanno specificato dal direttivo – A noi che siamo semplici cittadini e non tecnici, viene da chiederci alcune cose: come può sorgere un quartiere, perché di questo si tratta, su un’unica strada, via Laurentina, che mostra segni di collasso già nel periodo estivo con l’arrivo dei villeggianti? Su 300 appartamenti, ci saranno almeno 150 tra bambini e ragazzi: dove andranno a scuola, visto che non esistono nidi comunali, non ci sono posti nella scuola materna, e ancora non ha visto luce la scuola elementare di Colle Romito? Cosa verrà offerto a questi ragazzi che si aggiungeranno ai nostri, che hanno solo la strada come luogo di ritrovo e aggregazione?”. Il Comitato guarda poi, oltre all’impatto ambientale, anche all’aspetto economico della questione. “C’è da dire che da quest’azione scellerata la società creditrice nei confronti del Comune guadagnerà, secondo le prime stime, 54 milioni di euro, a fronte dei 600 mila euro di cui il Comune è debitore. Riteniamo che questo disegno, concertato senza logica e mosso chiaramente solo da meri interessi personali, sarebbe dovuto essere spiegato e condiviso con la cittadinanza di Tor San Lorenzo che, visti anche i periodi non rosei, si ritroverà di sicuro altre case sfitte e invendute lasciate all’abbandono. Quest’Amministrazione ha invece pensato bene che, invece di risolvere la questione delle “Torri”, delle Salzare, degli usi civici, del degrado del litorale, fosse più urgente, il 13 agosto, approvare una variante al piano regolatore che potesse pareggiare il bilancio non ancora discusso”. Il direttivo si appella quindi ai cittadini di Tor San Lorenzo e non solo. “Avremmo voluto vedere tutta la cittadinanza presente in consiglio per gridare NO ad altro cemento – hanno concluso – Ci auguriamo che d’ora in poi, nelle azioni che il nostro comitato vorrà intraprendere contro questo ecomostro, ci sia la partecipazione attiva di tutti i nostri concittadini. Riconoscendo merito all’opposizione che in consiglio si è battuta affinché questo piano non venisse approvato e per far ritirare dall’ordine del giorno, annunciamo che il comitato si opporrà al progetto, così come presentato, con tutti i mezzi consentiti dalla legge”.
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IL CONSIGLIO APPROVA 90.000 MQ DI EDIFICI: CITTADINI IN RIVOLTA
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