Davanti ai cancelli c’erano una cinquantina di persone, mentre per l’evento,pubblicizzato anche attraverso i social network, ne erano previste almeno 300 in più. “E’ vero, non eravamo tanti quanti ci aspettavamo – hanno commentato i “Vegani per la vita” – ma ci siamo fatti sentire! Vedere padre e figlio risalire tornare indietro, in macchina e andare via da Zoomarine dopo che avevamo spiegato loro perché eravamo li a manifestare, per noi non ha prezzo: queste sono piccole grandi conquiste”. “Abbiamo cercato di far capire che dietro al divertimento del pubblico c’è la sofferenza dell’animale”, hanno aggiunto altri manifestanti. “Basta prendere i dati reali – hanno spiegato – 23.000 delfini muoiono ogni anno in Giappone per via del commercio di questi mammiferi. Ed ogni anno 100 femmine vengono prelevate per essere addestrate in parchi come Zoomarine. Nel mondo quasi il 65% dei delfini che si trovano nei parchi divertimento proviene da catture in mare. Tutti i delfinari esistenti in Italia detengono o hanno detenuto delfini di cattura o di prima generazione nati in cattività. Ma in quanti sanno come vengono catturati i delfini? La specie maggiormente richiesta è il Tursiope, che si trova qui a Zoomarine. Gli spettatori devono sapere che un delfino non potrà mai adattarsi, neanche se vi nasce, alla vita in cattività, ma può essere solo costretto, addestrandolo per fame, a compiere gli esercizi che tanto affascinano grandi e piccoli. Basta un pesce scongelato per avere in cambio di un’acrobazia assolutamente ridicola per la natura dell’animale: infatti gli animali mangiano solo se hanno “accontentato” l’addestratore”.
ANIMALISTI CONTRO ZOOMARINE: PROTESTA DAVANTI AI CANCELLI
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