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Manifestazioni dei precari INAF, fondi fantasma e false promesse

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Il giorno 1 giugno si è svolta la manifestazione pacifica dei lavoratori precari, presso l’Istituto Nazionale di Astro Fisica di Roma – nella sede di Monte Mario. A richiedere attenzione sulla loro critica situazione sono stati i precari, da anni in attesa della stabilizzazione. Grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine, sindacalisti e lavoratori hanno incontrato i responsabili del Consiglio d’Amministrazione dell’ente, che ha ascoltato le loro ragioni. Il Direttore Generale, presente nel CDA, nonostante si sia impegnato a intervenire tempestivamente, non ha lasciato traccia scritta e legale di questo suo presunto provvedimento.

In attesa della stabilizzazione da circa quindici anni

La decisione di manifestare pacificamente è scaturita da un impellente bisogno di regolarizzare la situazione lavorativa di centinaia di precari. A spingere i lavoratori dell’INAF a reclamare i propri diritti è stata l’esasperazione. Alcuni di loro, collaboratori dell’ente da oltre quindici anni, sono costretti a vivere in uno stato di instabilità perenne. I fondi, messi a disposizione dallo Stato per eliminare la piaga del precariato, sono sufficienti a coprire le spese dell’assunzione della quasi totalità degli aventi diritto. La somma destinata alle stabilizzazione dovrebbe ricoprire le spese di assunzione di tutti i precari nell’arco di tre anni (2018/2020). Nonostante le due circolari della Funzione Pubblica, e la disponibilità del denaro da investire nelle stabilizzazioni, l’INAF non ha ancora del tutto regolarizzato la questione. A farne le spese i precari, che hanno l’esigenza di essere stabilizzati entro il 31 dicembre prossimo. Se così non fosse, l’INAF dovrebbe restituire completamente i fondi non utilizzati che lo Stato gli ha messo a disposizione per le stabilizzazioni di quest’anno.

manifestazione INAF
La manifestazione dei precari dell’INAF

L’intervento delle Forze dell’Ordine

La manifestazione dei precari, pacifica e composta, non ha in alcun modo ostacolato la normale attività dell’ente. Già constatata dall’ARGO (una società che si occupa della sicurezza non armata in Istituto), la tranquillità della manifestazione è stata messa a verbale dalla Polizia di Stato. A richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine è stato il personale dell’INAF, allarmato dal raduno e dalla presenza di tre uomini incatenati alla cancellata esterna dell’Istituto. Bloccati come la delicata situazione professionale che stanno vivendo, i tre precari hanno attirato l’attenzione della volante accorsa sul luogo. Scortati dalla Polizia, un sindacalista USB PI e un rappresentante dei precari hanno potuto esporre le proprie argomentazioni di fronte al Presidente e al CDA dell’ente.

 

Manifestanti
Manifestanti INAF

Il colloquio con il CDA e gli interventi in programma

Durante l’incontro dei rappresentati dei lavoratori con il Dirigente del CDA sono emersi dei fattori determinanti per la questione dei precari. Il Direttore Generale ha affermato di aver richiesto la consulenza dell’Avvocatura di Stato, per evitare di incappare in un danno erariale. Stando a quanto affermato da lui stesso, qualora l’Avvocatura di Stato manchi di rispondere entro i tempi di legge (30 giorni?), il Direttore ha riconfermato le indicazioni da lui date per le stabilizzazioni 2018.

Il documento mancante

Nonostante le continue rassicurazioni del Direttore Generale del CDA, che sostiene di essersi consultato con l’Avvocatura di Stato, in sede di colloquio nessuno ha avuto modo di prendere visione di un documento che lo attesti. Purtroppo, in mancanza di un documento di valore legale che provi le reali intenzioni del Direttore, i futuri provvedimenti dell’INAF non sono ancora chiari ai diretti interessati. Resta quindi aperta la questione dei precari, che continuano a combattere per la sicurezza professionale che non solo lo Stato gli riconosce, ma che finalmente meritano.

di A. Mazzei

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