Ad Ostia sono da giorni al lavoro nei giardini gli immigrati, che nell’incuria generale si occupano della manutenzione.
GLI IMMIGRATI AL LAVORO (IN CAMBIO DI POCHI EURO) PER LA MANUTENZIONE DI PARCHI E GIARDINI
Uomini e donne, ragazze e ragazzi stranieri tagliano l’erba ed i cespugli per pochi euro di mancia e accatastano il materiale di sfalcio in alcuni punti (come via Chierchia e in via Giuseppe Genoese Zerbi).
Il lavoro è egregio, ma i sacchi rimangono lì, in attesa che qualcuno se ne occupi, col rischio che vengano conferiti in maniera impropria nei cassonetti.
L’OSSERVAZIONE DI BOZZI
Secondo Andrea Bozzi la cosa andrebbe regolata.
“Ora, io capisco che siamo ridotti a questo e che tanta gente oltre a dargli offerte, mi dicono, gli porta pure cibo e vestiti- ha detto il consigliere municipale autonomista a ilfaroonline.it– Ma questi non stanno pulendo il classico marciapiede, stanno proprio disboscando un’area senza alcun controllo del servizio giardini o del Municipio X. È mai possibile che siamo arrivati a questo punto e che ormai sia tutto normale, perché giustificato dall’esasperazione dei cittadini che, vivendo in giardini giungla, si appellano a chi possono? Perciò, pure se scontenterò qualcuno (pazienza) ho segnalato la cosa agli uffici, all’Assessore all’Ambiente e al Presidente Commissione Ambiente. Dove li buttano poi i tanti sacchi d’erba, in primis? Nei cassonetti della zona? Almeno l’amministrazione vada a controllare. Grazie”.
IL PROBLEMA NORMATIVO
Ma a prescindere dal problema di “merito” ed etico (si può parlare di sfruttamento?), rimane una questione normativa: secondo il regolamento del Verde pubblico i privati cittadini non possono occuparsi del verde pubblico e nel passato non sono mancate le multe dei vigili urbani a chi da solo si occupava della manutenzione del verde.
Sarebbe meglio intervenire per evitare che gli immigrati, già in condizioni di vita precarie, ricevano anche delle multe.