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Fiumicino, l’assessore Calicchio “chiarisce” sull’edilizia popolare

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L’assessore del Comune di Fiumicino Paolo Calicchio, candidato capolista per il Partito Democratico alle prossime elezioni comunali, vuole fare chiarezza in merito alle accuse ricevute dagli avversari in campagna elettorale.

LA NOTA DI CALICCHIO SULL’EDILIZIA POPOLARE CONTRO “LA DENIGRAZIONE DEI FATTI”

Questa la nota di Calicchio:

Il mio ruolo di Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Fiumicino dal 2013 ad oggi mi impone alcune valutazioni e riflessioni necessarie a risposta della becera campagna elettorale che si sta improntando principalmente sulla denigrazione di fatti e risposte concrete continuamente fornite alla cittadinanza, in particolare sulla questione della gestione dell’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Vorrei prima di tutto specificare, per chi forse ignora il ruolo e la competenza dell’Area Servizi Sociali di un Comune, che solo e soltanto l’Ater concorre a dare titoli, al recupero degli affitti, agli sfratti ed alla manutenzione delle strutture abitative.

Sulla base della L.R. n. 12 del 06/08/1999 si stabiliscono i requisiti di partecipazione alla domanda di alloggio popolare,  i quali sono sanciti dalla Costituzione e identici a quelli applicati per i concorsi pubblici, vale a dire: cittadinanza italiana, o cittadinanza di Stato aderente all’Unione Europea, altrimenti titolari della carta di soggiorno e/o straniero regolarmente soggiornante con iscrizione alle Liste di Collocamento o con regolare attività di lavoro. A questi si affiancano gli ulteriori requisiti più specifici, quali: residenza nel Comune di Fiumicino, oppure attività lavorativa principale in loco, altrimenti essere attualmente lavoratore emigrato all’estero. Questi principi sono gli stessi da ben 19 anni, mai modificati neanche dalle presidenze regionali di centro destra di Storace o Polverini.

Risulta quindi fuorviante la mera attenzione politico elettorale concentratasi sulle assegnazioni di alloggi a persone con nome straniero, dato che tali nominativi appartengono ad utenti legittimati ad ottenere l’abitazione, come stabilito dalla Costituzione Italiana e dalla legge regionale già menzionata.

Venendo ai numeri, questa Amministrazione ha assegnato dal 2013 al 2018 quaranta case dell’ente per le cui attribuzioni è ricorsa al controllo della Guardia di Finanza, sulla base di un protocollo d’intesa firmato nel 2013. Di queste assegnazioni, di cui alleghiamo copia, solo cinque intestatari risultano avere nome straniero, per una percentuale del 12% sul totale degli alloggi concessi.

Preme invece ricordare, dati alla mano, che la precedente Amministrazione di centro destra con Assessori riconducibili in particolare al candidato sindaco De Vecchis, assegnò dal 2009 al 2012 solamente dodici alloggi dell’ente di cui due a nomi stranieri, per una percentuale del 16%.

Nell’occasione, sulla base degli importanti risultati raggiunti, desidero ringraziare gli uffici per il gravoso lavoro svolto in questi cinque anni, per aver permesso a quaranta di utenti di usufruire oggi di un’abitazione consona alle loro esigenze abitative, ciò che chiaramente non era stato fatto in precedenza.

Chiedo quindi ai candidati di evitare sciacallaggio, bensì di informarsi con attenzione rispetto all’ordinamento giuridico che regola certe procedure, evitando di speculare su una tematica così delicata.

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