Luigi Centore
SALZARE: PASSA LA DELIBERA E L’ASSOCIAZIONE CIVILTA’ INSORGE
Pubblicato il
di
E’ stata approvata la delibera d’intenti che cerca di “salvare” le attività artigianali e commerciali che sorgono sui terreni gravati dall’uso civico, nei 700 ettari delle Salzare. L’atto ha subito provocato reazioni, in quanto le attività commerciali occupano di fatto edifici abusivi non sanabili, nonostante l’Amministrazione comunale abbia emanato, in prossimità delle elezioni comunali, due bandi per affrancare i terreni dall’uso civico. “Ad oggi nessuna domanda, tra quelle presentate dai cittadini coinvolti, è stata evasa, probabilmente proprio perché l’affrancazione non è attualmente possibile”, ha dichiarato Mauro Porcelli, presidente dell’Associazione Civiltà. “Ancora una volta – ha rimarcato Porcelli – ad Ardea ci sono “figli e figliastri”, soprattutto per quanto riguarda le attività commerciali: capita infatti che, nonostante i controlli sulla regolarità degli esercizi commerciali, non ci si accorga di quanto accade. Ci sono attività sul lungomare che sono state chiuse, mentre in altre zone, come alle Salzare, pur essendoci le stesse irregolarità restano aperte”. Increduli, sono stati molti i cittadini che, a fine votazione, si sono chiesti come sia possibile che i consiglieri comunali, sicuramente a conoscenza di reati come l’esercizio di commercio svolto in manufatti abusivi, senza alcuna agibilità o regolarità urbanistica, non abbiano chiesto alle forze dell’ordine presenti in aula di andare a fare le opportune verifiche, anziché approvare una delibera di intenti che altro non è che fumo agli occhi dei commercianti. Come è possibile, infatti, rilasciare il permesso ad attività commerciali che insistono su manufatti sulle quali pendono sentenze o ordinanze di demolizione passate in giudicato? Domanda a cui sembra che le stesse forze dell’ordine stiano cercando di dare una risposta. Per dovere di cronaca va ricordato che al momento dell’annuncio del punto in questione da parte del presidente del consiglio comunale Massimiliano Giordani, per motivi a noi sconosciuti si sono allontanati i consiglieri Luca Fanco, Fabrizio Acquarelli, Alberto Montesi ed Antonino Abate, mentre era assente giustificato Franco Marcucci. “Ad Ardea la legge è uguale per tutti? – si chiede quindi Porcelli – La nostra associazione ritiene che si prosegua su strade che porteranno al solito “nulla di fatto” mettendo piuttosto a rischio quelle attività operose alle quali andrebbe osservata una rispettosa attenzione in aiuto. Purtroppo così non è. Da anni andiamo predicando la necessità di perimetrare l’uso civico ad iniziare dalle aree sulle quali sorgono attività commerciali e artigianali. Abbiamo parlato di varianti di salvaguardia, procedimento urbanistico che doveva inglobare l’uso civico in termini di cubature esistenti. La bufala di questa variante, rimasta lettera morta disattendendo anche l’indirizzo del Prefetto, si ripropone nella tristezza più assurda nei confronti di quanti vengono presi in giro da anni. Anche il Consiglio si impegno a definirla entro 90 giorni, ma forse la mira era altra e sottrarre cubature dell’uso civico, non piaceva a molti. Ove mai si procedesse alla perimetrazione, si giungerebbe rapidamente alla conseguente affrancazione e destinazione delle aree sulle quali insistono le attività commerciali ed artigianali. Lo abbiamo suggerito su decine di atti e, come al solito si preferiscono le annunciazione ferragostane. Quanto al fatto che “la legge sia uguale per tutti”..non sta a noi stabilirlo. Un fatto è certo: molte attività sono state chiuse subito con ordinanza, altre abusive entro vincoli idrogeologici sono regolarmente aperte. Non crediamo che non ci sia nulla da aggiungere sulla legalità”.
Luigi Centore