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Fiumicino, a rischio chiusura il presidio veterinario

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IL RANDAGISMO: UN PROBLEMA DI TUTTI
A rischio chiusura l’ultimo baluardo istituzionale di via delle Ombrine

Gattara. Un termine usato spesso in modo dispregiativo per indicare donne per lo più in età avanzata che nutrono e accudiscono mici randagi. Eppure se non fosse per questi “angeli” silenziosi e instancabili, Fiumicino (come tante altre località italiane) sarebbe invasa da queste bestiole. 
Amatissimo membro della famiglia, compagno di coccole e balsamo per l’anima: un gatto è tutto questo e molto altro per l’uomo, recita un recente slogan pubblicitario di una nota ditta di cibo per animali.
E solo chi ne ha avuto uno – o anche solo per qualche tempo ha avuto a che fare con un micio – conosce il valore della sua presenza, il suo potere ansiolitico e antistress. Considerato sacro nella civiltà egizia con il termine Mau, tenuto in grande considerazione anche dalla cultura islamica tanto da essere ammesso nelle Moschee, il gatto rischia di condurre una vita assai grama in stato di randagismo, dura e piena di stenti.
Ben lo sanno le “gattare” di Fiumicino che da anni hanno creato colonie feline un po’ ovunque per le centinaia e centinaia di gatti che poplano il nostro Comune.
“un fenomeno troppo spesso sottovautato da cittadini e istituzioni – denuncia Maria Marchesi, una delle “gattare” storiche di Fiumicino che ha lanciato il suo appello questa mattina tramite il gruppo Fb Pets Angels – Molto spesso si indicano i cani come il grande problema di questo territorio. La piaga del randagismo felino, per contro,  è e resta ancora oggi un fenomeno sommerso” – ci spiega la Marchesi, appena rientrata dall’ultima faticosa “missione”; far operare al femore un gatto da poco investito.
“Facciamo quello che possiamo, ma ormai siamo al collasso – dichiara. Finora abbiamo fatto tutto da sole. Spesso paghiamo di tasca nostra gli interventi, le sterilizzazioni, cibo e medicine, sostituendoci alle istituzioni completamente assenti”
Tante chiacchiere si fanno – secondo la Marchesi – ma di fatto poco o niente è stato realizzato per affrontare questa situazione.
E ora anche la minaccia di chiusura del Presidio Veterinario di via delle Ombrine che secondo i recenti accertamenti non sarebbe risultato a norma.
“La prospettiva ci terrorizza – afferma Maria Marchesi – E’ stato questo,  fino ad oggi, il nostro unico punto di riferimento istituzionale”
Per scongiurare anche questo rischio incombente le volontarie hanno chiesto a breve un incontro con l’attuale Sindaco. Perché – conclude la donna – la piaga del randagismo non riguarda solo gli animali. “Il loro malessere è il nostro malessere – dice – Il malessere di una intera comunità” Rosanna Sabella  (rosanna.sabella@yahoo.it)

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