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Ragazzino aggredito e picchiato violentemente da un bullo: arrestato minorenne

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Ragazzo bullizzato e picchiato in una scuola di Roma: la storia e la pena per i ragazzi

Un ragazzino minorenne picchiato selvaggiamente al volto, al punto da richiedere il ricovero ospedaliero, un’intervento chirurgico e 50 giorni di prognosi.

I fatti sono accaduti a Roma, nella centralissima piazza delle Muse ai Parioli, dove nei mesi scorsi, si è consumata una violenta aggressione ai danni di un minore da parte di un coetaneo, spalleggiato da un gruppo di amici.

Dopo 6 mesi, questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli hanno arrestato, dando esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Roma, l’autore dell’inaudita quanto immotivata aggressione.

La vittima abita in zona mentre l’autore della violenza gratuita e i suoi amici vengono da un altro quartiere di Roma. Il futile motivo per attaccar lite è stato l’abbigliamento del coetaneo, prima prendendolo in giro e poi aggredendolo violentemente, “protetto” da un gruppo di amici. La vile aggressione accadde la sera del 21 Ottobre 2017. I Carabinieri della Compagnia Roma Parioli sono riusciti ad individuare l’aggressore al termine di un’accurata attività investigativa che ha consentito di ricostruire quanto accaduto quella sera: prima le offese per i vestiti indossati e poi il giovane arrestato colpì la vittima, anche lui minorenne, procurandogli lesioni gravi al punto da renderne necessario il ricovero in ospedale e un intervento chirurgico per ridurre le diverse fratture riportate con una prognosi che supera i 50 giorni. Il bullo colpì prima con un pugno sul volto il ragazzo coetaneo e poco dopo, staccatosi dal gruppo di circa quindici persone – che lo spalleggiava intimando alla vittima di chiedere scusa – lo colpiva ancora sul volto con una testata e due pugni cagionandogli così traumi vari con fratture al volto, con immediato ricovero ed intervento chirurgico. I Carabinieri sono riusciti anche ad accertare che l’aggressore agì “sotto protezione” di alcuni amici che accerchiarono la vittima, di fatto sottoponendola già psicologicamente alla forza intimidatrice del gruppo, permettendo l’esecuzione dell’azione delittuosa. L’arrestato è stato tradotto presso una comunità, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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