“Dall’IMU – prosegue il documento – l’amministrazione De Fusco prevede di incassare complessivamente nel 2012 circa 35 milioni di euro, 10 milioni di più di quanto è stato incassato nel 2011 dall’ICI. Si tratta di ulteriori 10 milioni di euro che vengono tolti ai cittadini e alle imprese già pesantemente colpiti dalla crisi economica e dalle misure adottate dal Governo nazionale per fronteggiare la crisi finanziaria, e che nelle intenzioni dell’amministrazione De Fusco serviranno a ridurre il moloch rappresentato dai debiti che il Comune di Pomezia ha nei confronti dei suoi fornitori. Sinistra Ecologia Libertà ritiene che in una situazione di grave crisi economica come quella attuale, non si possano far gravare sulle famiglie e sulle imprese i costi di un risanamento del bilancio comunale, che si rende necessario per l’insipienza di chi ha governato sinora Pomezia”. L’alternativa al continuo salasso dei cittadini ci sarebbe, almeno secondo SEL, che “ribadisce che il risanamento della difficile situazione finanziaria in cui versa il Comune di Pomezia non possa ricadere sulle spalle dei cittadini ma debba essere ottenuto grazie ad un netto contenimento delle spese e ad una seria lotta agli sprechi e all’evasione fiscale”.
“Sinistra Ecologia Libertà, consapevole del momento di difficoltà economiche che stanno attraversando i singoli, le famiglie e le aziende della nostra città, chiede all’amministrazione guidata da De Fusco di ridurre o quanto meno di lasciare invariate le aliquote dell’IMU. Nel frattempo, attraverso il suo rappresentante in Consiglio Comunale, Mario Borgo Caratti, ha già proposto delle modifiche al regolamento comunale sull’IMU per rendere meno pesante l’impatto di questa imposta sui cittadini e sulle imprese. Altre proposte di riduzione delle aliquote attraverso il contestuale ulteriore contenimento delle spese, saranno presentate in sede di discussione del bilancio di previsione dell’anno 2012. SEL – conclude la nota – ritiene che sia un precipuo dovere dell’amministrazione comunale quello di attenuare la pressione fiscale sui cittadini in un momento così difficile per tutti, in cui è sempre più arduo fronteggiare il fuoco incrociato dell’aumento del costo della vita, della inadeguatezza degli stipendi, e di una crisi occupazionale sempre più allarmante”.