Riceviamo e pubblichiamo la nota di Aprilia in Prima Linea, in merito al tema dell’inclusione del mondo della caccia nella battaglia della difesa dell’ambiente.
<<Chi come noi ha fatto della difesa e della valorizzazione dell’ambiente il suo “marchio di fabbrica”, ha il dovere di parlare fuori dai denti. E’ necessario, se si crede veramente nel raggiungimento dell’obiettivo, dire anche verità scomode che solo per puro conformismo vengono spesso celate. Parlare di ambiente e criminalizzare il mondo dell’attività venatoria è sbagliato. Sappiamo che è un tema dove le coscienze si dividono, ma nel nostro territorio la situazione ha raggiunto livelli così urgenti che è assurdo tenere fuori da questa battaglia un importante “corpo intermedio”, come il mondo dell’attività venatoria seria e rispettosa delle regole. Se vogliamo davvero “una nuova grande Bonifica del territorio” non possiamo permetterci di escludere nessuno. Attraverso l’apporto del nostro Marco Bonadonna che è un Istruttore Venatorio, APL è in grado di svolgere il ruolo di rappresentanza concreta delle istanze di tale mondo e di esprimere una propria serie di proposte. Basta con le criminalizzazioni inutili, cogliamo l’importanza di avere sul territorio persone che possono fungere da “sentinelle” dell’ambiente. Anzi, sarebbe ora di dotarle di una linea diretta con le Istituzioni riguardo le segnalazioni di casi di inquinamento e di degrado. Valorizzare l’apporto di chi pratica l’esercizio venatorio nel rispetto delle regole è necessario, infatti: ”il vero amante dell’esercizio venatorio – afferma Marco Bonadonna di APL – conosce l’importanza delle colture in atto, e sceglie luoghi e distanze giuste per la propria e l’altrui sicurezza. Egli sa bene che introducendosi in terreni altrui, deve lasciare pulito e contribuire alla sicurezza di tali luoghi. Recenti statistiche – sottolinea Bonadonna – hanno evidenziato come durante il periodo della caccia gli agricoltori subiscano molti meno furti e danneggiamenti nelle loro proprietà. Ciò a riprova che un ambiente vissuto e vigilato aumenta la sicurezza”. APL ha una proposta organica per il frastagliato mondo venatorio, e abbiamo la volontà di collaborare con tutte le associazioni di categoria presenti. Vogliamo superare i settarismi e istituire un coordinamento al fine di farci portatori nelle istituzioni delle istanze di questo importante settore. A nostro avviso è necessario procedere ad un cambio nel meccanismo di “ri-popolamento”, facendolo precedere da una campagna informativa e di prevenzione sulle “specie nocive” in collaborazione con gli agricoltori e con le associazioni. Allargare il calendario venatorio in particolar modo di quello per la “caccia di selezione” e differenziare i giorni di attività con quello dei raccoglitori. Siamo favorevoli a individuare un luogo idoneo alla creazione di un poligono – afferma Emanuele Campilongo – sia per il “tiro in movimento” che di quello “sportivo”. Abbiamo il dovere di infondere la cultura della sicurezza in tutti i campi, e per il tema del controllo del territorio non si può prescindere dall’apporto di chi pratica l’arte venatoria, soprattutto per segnalare e prevenire gli eco reati. Basta con la criminalizzazione delle armi – continua Campilongo – esse da sole non fanno nulla, ma sta in chi le usa avere le fondamentali basi di cultura, competenza oltre che dell’equilibrio necessario a poterle detenere e usare nel rispetto della legge. Abbiamo il dovere di unirci poiché il compito che ci proponiamo è arduo ma necessario. La difesa dell’ambiente e della nostra salute è imprescindibile e nulla deve fermarci, tantomeno sterili divisioni e preconcetti>>.