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Pomezia, truffa ai danni dell’INPS: 50enne percepiva la disoccupazione ma lavorava in nero

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I finanzieri del Comando Provinciale Roma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Velletri, nei confronti di una donna di Pomezia, per aver incassato circa 11.000 euro come indennità di disoccupazione corrisposta dall’INPS pur non avendone diritto.

In particolare, dalle indagini condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Pomezia, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Velletri, è emerso che una signora 50enne, dopo il licenziamento subito nel 2016, ha continuato a lavorare per lo stesso gruppo aziendale percependo così, oltre all’indennità di disoccupazione, anche lo stipendio dal suo titolare favorito anch’esso dal mancato riconoscimento dei contributi previdenziali.

Le Fiamme Gialle pometine, dopo aver effettuato approfondimenti economico-finanziari, hanno eseguito appostamenti e pedinamenti nei confronti della donna accertando in questo modo che la stessa, ogni mattina, si recava a lavorare presso l’ufficio dove in precedenza già prestava la sua attività lavorativa quando era regolarmente assunta.

A conferma delle risultanze dell’attività investigativa, gli uomini della Compagnia di Pomezia hanno effettuato un accesso in materia di lavoro sommerso presso l’attività commerciale per la quale la donna lavorava, individuando la stessa intenta a gestirne la contabilità.

Accertata l’inconfutabilità degli elementi raccolti, i finanzieri, dopo aver ricostruito il patrimonio personale dell’indagata, hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla Tribunale di Velletri, procedendo al sequestro di un immobile sito a Pomezia, in grado di garantire la restituzione all’INPS di quanto illecitamente percepito.

Il servizio si inserisce nel complesso delle attività svolte dalla Guardia di Finanza per la corretta spesa pubblica e la tutela dei cittadini onesti.

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