Dopo il dibattimento sull’istanza cautelare andata in scena una settimana fa dinanzi al Tar del Lazio giusto una settimana fa, arriva oggi l’esito della richiesta avanzata dalla Cogea Srl che, attraverso un ricorso all’organo amministrativo, chiede l’annullamento del vincolo posto a tutela dei 2.000 ettari tra Pomezia e Ardea definiti dal MiBact “di rilevante interesse pubblico per l’alto pregio archeologico, paesaggistico e storico”.
Ebbene il tribunale amministrativo regionale ha intanto rigettato l’istanza della Cogea – la società che dovrebbe realizzare proprio dinanzi alla splendida Tor Maggiore un impianto in due fasi (una prima, già approvata, di compostaggio, una seconda, al momento potenziale, di ‘bio’gas) e gestire circa 60mila tonnellate di rifiuti all’anno – con la quale si chiedeva di sospendere l’efficacia del provvedimento del Ministero; il Tar, contestualmente, ha altresì aggiornato l’udienza al prossimo 16 ottobre quando si andrà nel merito.
Il vincolo dunque resta in piedi e con esso i suoi effetti che vietano “nuove costruzioni e attività industriali in quel territorio”.