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Elezioni 2018: l’affluenza definitiva Comune per Comune

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Elezioni politiche e regionali 2018, arrivano i dati sull’affluenza alle urne in queste elezioni 2018. I dati finali del Ministero degli Interni ci dicono che in Italia ha votato per la Camera dei Deputati il 72.92% degli aventi diritto e per le elezioni regionali del Lazio 2018 il 66.47% degli stessi. Per il Senato la percentuale di votanti è leggermente maggiore: in Italia ha votato infatti il 73% degli aventi diritto.

 

ELEZIONI POLITICHE E REGIONALI LAZIO: I DATI COMUNE PER COMUNE SULL’AFFLUENZA DEFINITIVI

Roma

Camera: 71.62%

Senato: 71.78%

Regione: 63.25%

 

Nettuno

Camera: 70.64%

Senato: 70.84%

Regione: 68.95%

 

Anzio

Camera: 68.93%

Senato: 69.14%

Regione: 66.95%

 

Ardea

Camera: 61.32%

Senato: 61.80%

Regione: 60.06%

 

Aprilia

Camera: 73.29%

Senato: 73.42%

Regione: 71.53%

 

Pomezia

Camera: 73.23%

Senato: 73.38%

Regione: 71.36%

 

Latina

Camera: 74.14%

Senato: 74.43%

Regione: 71.59%

CLICCA QUI PER VISIONARE I DATI SUGLI ALTRI COMUNI DEL LAZIO

Percentuali elettori Camera:

Comuni % ore 12 % ore 19 % ore 23 Prec. elezioni
ANZIO   17,15 52,75 68,93 75,49
ARDEA   14,43 43,52 61,32 71,73
FIUMICINO   16,98 54,38 71,00 76,35
LADISPOLI   17,08 46,00 66,05 75,25
NETTUNO   17,25 54,16 70,64 76,45
POMEZIA   16,50 55,00 73,23 77,26
ROMA   20,54 56,23 71,62 77,34
APRILIA   17,96 54,91 73,20 76,44
LATINA   18,74 56,36 74,14 78,60

Elezioni 2018, l’esultanza senza senso: ecco perché nessuno ha vinto

Code interminabili ai seggi. Ore ad aspettare per poter esprimere la propria preferenza. Tutto questo ha portato alla percezione che questa volta gli italiani fossero davvero tutti intenzionati a dire la propria, a dare un segnale alla politica e ai politici, dicendo “noi ci siamo, siamo qui e votiamo tutti. Il partito dell’astensione non esiste più”. E invece no. E’ stata un’illusione creata da quei sigilli di sicurezza voluti per evitare brogli. I tempi di attesa ai seggi sono aumentati a dismisura perché le operazioni di voto sono durate in media il triplo rispetto alle tornate elettorali precedenti. Le file si allungavano non perché più gente si era recata ai seggi, ma perché per ognuno ci voleva molto più tempo.
I dati parlano chiaro: a livello nazionale l’affluenza è stata del 72,92% alla Camera, contro il 75,24% della tornata precedente, e del 73% al Senato, contro il precedente 75,26%.
Entrando nel dettaglio dei Comuni del nostro territorio, ecco i dati forniti dal Ministero dell’Interno: Accanto al nome del Comune si possono vedere le percentuali di votanti alle ore 12, alle ore 19 e alla chiusura dei seggi.
Questa volta un altro 3% degli italiani si va a sommare a quel 25% che nel passato aveva preferito non votare.
Il partito degli astensionisti arriva quindi a circa il 28%. Un numero altissimo, che avrebbe potuto determinare, in un senso o nell’altro, una vittoria netta, con la maggioranza assoluta, a un partito o a una coalizione, dando così modo all’Italia di essere una Nazione governabile davvero in modo stabile.
Così, invece, il rischio è quello di dover subire ancora una volta un Governo tecnico, un’incertezza politica che potrebbe far sprofondare ancora di più l’Italia e magari riportarla al voto – si spera con un’altra legge elettorale – tra pochi mesi.
Quindi, tirando le somme, tra l’esultanza del Movimento 5 Stelle, primo partito in assoluto in Italia,e quella del Centrodestra, coalizione con il maggior numero di preferenze, ci rendiamo conto che in realtà non ha vinto nessuno. Si sa solo chi ha perso, ovvero il Centrosinistra, bocciato senza appello ovunque.

Ma chi governerà, ora? Con quali numeri? Con quali accordi?
Al di là dei facili, giustificati e comprensibili entusiasmi di chi è in testa, dare un’occhiata analitica ai numeri qui sotto dovrebbe far riflettere, e portarci a una domanda: che fine faremo?

RISULTATI ELEZIONI CAMERA:

 

RISULTATI ELEZIONI SENATO:

 

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