L’associazione Valore Donna da tempo collabora con l’avvocato Maria Belli per casi delicati come quello finito in tragedia, oggi, a Cisterna. Una cara amica di Antonia Gargiulo, la stessa donna che oggi è stata ascoltata per prima dai carabinieri, si era rivolta all’associazione a tutela delle donne vittima di violenza per farsi aiutare e Valore Donna aveva deciso di metterla subito in contatto con l’avvocato Maria Belli. Fu questa cara amica che fece conoscere Antonietta con l’avvocato Maria Belli, visto l’aiuto che aveva ricevuto.
“Avevo incontrato le bambine qualche tempo fa ed erano terrorizzate dal padre”. Queste le parole di Maria Belli, avvocato di Antonia Gargiulo, moglie dell’appuntato scelto Luigi Capasso. “La situazione tra la coppia era tesa e tutto si era aggravato quando, lo scorso mese di settembre, lui aveva aggredito la moglie davanti alla Findus, dove la donna lavora. Non solo, perché in precedenza l’aveva aggredita anche a casa, davanti alle bambine” aggiunge ancora l’avvocato.
L’avvocato Mari Belli spiega anche che, proprio dopo l’episodio di settembre lei aveva deciso di separarsi e lui andò via da casa. Si erano poi susseguiti diversi tentativi di riavvicinamento ma tutti vani. Da lì era però iniziato uno stalkeraggio serrato da parte del carabiniere che si faceva trovare sotto casa e che aveva insistito più volte per incontrarla. “Lei, però, su mio preciso suggerimento – afferma ancora l’avvocato di Valore Donna, Maria Belli – aveva sempre rifiutato anche quando lui, dopo aver svuotato il conto corrente comune, disse che le avrebbe dato i soldi se acconsentiva ad incontrarlo. Mai avvenuto. È sempre stata attentissima, molto prudente” conclude l’avvocato Belli.
Sul caso interviene anche il Presidente dell’associazione Valore Donna, Valentina Pappacena, che parla dell’ennesima tragedia che si poteva evitare.
“Una denuncia, diversi casi di aggressione nei confronti della moglie, anche davanti alle due bambine, e poi episodi di stalkeraggio e lui, appuntato dei carabinieri, ancora era libero di girare con l’arma d’ordinanza? Ecco – afferma Valentina Pappacena – io mi chiedo come sia stato possibile tutto ciò! Cosa deve fare una donna più che denunciare per essere tutelata, insieme ai propri figli? Perché dobbiamo ancora continuare a raccontare di tragedie del genere quando, in alcuni casi, le cose si potrebbero e si dovrebbero prevedere. Quest’uomo – aggiunge ancora il Presidente di Valore Donna – doveva e poteva essere fermato, ma anche questa volta non si è riusciti ad evitare il peggio. Possiamo continuare a parlare tutti i giorni di femminicidi e violenza sulle donne – continua ancora Valentina Pappacena – ma il problema è che oggi, in Italia, viene fatto ancora poco. Le donne sono lasciate sole e trovo assurdo, soprattutto in un caso come questo di Cisterna, che un carabiniere accusato di violenza dall’ex moglie possa girare indisturbato armato. Eppure le regole e le leggi che dovrebbero contrastare questi crimini – conclude il Presidente dell’associazione Valore Donna – ci sono, ma non vengono applicate con la necessaria competenza né con quella tempestività che sarebbe indispensabile. Ed è questo il motivo per cui non si riesce ad intervenire con provvedimenti adeguati nei confronti degli uomini violenti. Operatori giudiziari, polizia, avvocati e perfino magistrati, non sempre applicano con la necessaria precisione ed efficacia i numerosi istituti processuali e sostanziali esistenti e fino a quando non riusciremo ad invertire questa tendenza sarà sempre troppo tardi”.