RIFIUTI POTENZIALMENTE TOSSICI ED AMIANTO: COSA C’E’ ALL’EX FEAL?
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“Pomezia eternit free” o Pomezia ancora piena di amianto? Il dubbio lo solleva oggi Rodolfo Serafini, coordinatore del PDL cittadino, che lancia l’allarme addirittura per i pazienti della clinica S. Anna. La clinica, infatti, si trova proprio davanti ad un’area dove si sospetta possa esserci una grande quantità di amianto. “Sono appna venuto in possesso, attraverso un cittadino che vuole rimanere anonimo, di fotografie inquietanti che ritraggono le coperture dei capannoni “ex-FEAL” di Via del Mare – ha dichiarato Serafini – Nelle immagini sono chiaramente visibili considerevoli quantità di materiali, apparentemente volatili, ammucchiati per opera della pioggia e del vento”. Ma è sicuro che si tratti di amianto? “Capire da queste fotografie – ha risposto il coordinatore del PDL – di quale natura siano i materiali presenti su quelle coperture, esposti agli agenti atmosferici che inevitabilmente li degradano e li diffondono nell’ambiente circostante in modo incontrollabile, non è semplice; sembrerebbero materiali usati per isolare e coibentare le coperture, quindi non è escluso che ci sia anche dell’amianto o altri materiali simili, che risulterebbero dannosissimi per la salute se dispersi nell’aria e respirati. Ricordo che qualche tempo fa girava la voce secondo cui una società che si occupava di grande distribuzione aveva valutato seriamente la possibilità di aprire una struttura commerciale nella struttura ex- FEAL, ma tale progetto sarebbe tramontato per l’elevato costo di smaltimento dell’amianto e di altri materiali presenti nel sito, circostanza che ne rendeva la riconversione un affare pessimo”. Si tratta, come tiene a precisare Serafini, di voci, ma l’allarme è comunque alto. “Questa vera e propria “bomba ecologica” – ha concluso Serafini – si trova a poche decine di metri da delle civili abitazioni e dalla Clinica S. Anna di Pomezia, a ridosso del fast-food “Mc Donald” frequentatissimo da giovani e bambini. Domani o dopodomani presenterò una richiesta di intervento urgente alle autorità sanitarie e all’Amministrazione comunale, affinché si accerti il prima possibile la pericolosità di quei materiali e vengano costretti i responsabili a sanare tempestivamente la situazione. E’ infatti indispensabile sapere la verità, per evitare danni alla salute dei cittadini”.