Un giorno tanto amato da romantici e innamorati, tanto schernito dai cinici disillusi e tanto accusato di essere finito oramai in un arido vortice di consumismo da tutti quelli che: “l’amore si dimostra tutti i giorni!”. Il giorno di San Valentino celebrato in molti paesi del mondo, con riti e tradizioni molto differenti. Ma partiamo dall’inizio, San Valentino era un Vescovo romano. Guadagnò l’appellativo di “Santo dell’Amore” celebrando le nozze tra Sabino, legionario romano ed una giovane cristiana. Quello che ancora oggi è universalmente riconosciuto come il “protettore degli innamorati” morì il 14 febbraio del 273 d.C. per ordine del Prefetto romano durante le persecuzioni imposte dall’Imperatore Aurelio, con l’accusa di aver sostituito un antico rituale pagano che onorava la fertilità chiamato Lupercalia, con un sacramento religioso cristiano. La notorietà internazionale di San Valentino si deve tuttavia ad una leggenda molto nota nei paesi anglosassoni secondo la quale il Vescovo, un giorno, decise di donare a due giovani ragazzi che passavano vicino al suo giardino e avevano l’aria di sopportarsi a mala pena, due dei fiori del suo prato. Tra i due si narra sia nato un profondissimo e lunghissimo amore, che spinse molte coppie a seguire il loro esempio e chiedere in dono dei fiori del giardino del Vescovo romano, che pochi anni dopo decise di dedicare agli innamorati una benedizione annuale. La leggenda racconta inoltre che dopo il suo arresto, San Valentino si innamorò della figlia del suo carceriere, una giovane e bellissima ragazza cieca che grazie alla profondità e alla purezza dell’amore ricevuto riacquistò la vista, trovando dopo l’esecuzione del Vescovo, un biglietto con scritto: “Dal vostro Valentino”.
Nel 1644, i cittadini di Terni decisero di proclamarlo Santo Patrono della Città, ispirati dalla sua vita retta e dal suo martirio ingiusto. Ancora oggi Terni è meta tradizionale tra gli innamorati di mezzo mondo, che il 14 febbraio decidono di scambiarsi voti d’amore nella città del Santo protettore degli innamorati o di rinnovare i propri voti nuziali. Ma questo giorno è atteso da amanti di tutto il globo, ognuno con le sue tradizioni.
In Giappone, ad esempio, secondo la tradizione sono le donne a donare cioccolatini ai propri innamorati nel giorno di San Valentino ed è previsto che gli uomini ricambino il dono d’amore un mese esatto dopo, il 14 marzo, giorno chiamato “White Day” nel quale le donne ricevono cioccolatini rigorosamente di colore bianco. La tradizione giapponese della celebrazione di San Valentino è relativamente recente, nel 1958, infatti, un’azienda specializzata in cioccolato con sede a Tokyo, la Mary’s Chocolate Company riuscì ad introdurre la tradizione nel paese, tradizione che avrebbe preso piede ancora di più nel decennio successivo.
In Ungheria gli innamorati sono soliti andare ei boschi vicini per raccogliere bucaneve.
In Galles, invece, la tradizionale celebrazione di Sn Valentino assume una forma buffa, quella dei cucchiai di legno intagliati che gli amanti sono soliti regalarsi in questo giorno.
In Kenya, le donne donano al proprio amato una zucca colma di vino di palma, ricevendo in cambio una focaccia di tiglio. Per finire i due innamorati bevono insieme da una coppa, chiamata la “Coppa dell’amore”.
In Brasile, tra alcune popolazioni, è diffusa la cosiddetta “Prova del tronco” nella quale i giovani si sfidano corredo per 6 km con un tronco di un albero. Il vincitore conquista un ballo con l’amata. Tuttavia la festa degli innamorati in Brasile si festeggia il 12 giugno ed il Santo preferito degli innamorati brasiliani non è San Valentino, ma Sant’Antonio da Padova.
In Finlandia ed Estonia, il 14 febbraio è chiamato “Il giorno degli amici” e viene celebrato non con cenette a due con tanto di lume di candela, bensì in compagnia degli amici di una vita.
Anche in Danimarca, nel giorno di San Valentino si festeggiano gli amici ed in particolar modo lo si fa donando loro un fascio di fiori bianchi chiamato “Snowdrops”
Dal canto mio, San Valentino lo considero il giorno dell’amore in ogni sua declinazione e penso a mio padre, che da quando posso ricordare, in questo giorno mi ha sempre regalato i famosi cioccolatini alla nocciola che tanto piacciono a tutti. Bhe, a me non sono mai piaciuti. Il fatto è che non sono mai riuscita a dirglielo. Perché quel gesto semplice e così tradizionale celebra il suo amore per me da tanti anni, tanto quanto il mio tacere riguardo a quei cioccolatini da quando ero piccola, celebra il mio, per lui.