Il Comune di Pomezia – si legge in una nota diramata poco fa dall’Ente – ha per la prima volta un Piano di Emergenza Comunale. L’Amministrazione si è infatti dotata di uno strumento indispensabile per la gestione degli eventi calamitosi e per la programmazione delle azioni di riduzione del rischio. Il Piano contiene una descrizione generale del territorio, la localizzazione dei rischi e delle aree di protezione civile e i modelli di intervento per la gestione delle emergenze. Il Piano di Emergenza comunale sarà presentato alla cittadinanza giovedì 25 gennaio alle ore 16.00 presso il Centro Polifunzionale “La Sughereta”, Selva dei Pini, via Pontina km. 31,400. La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.
LA PRESENTAZIONE DEL PIANO D’EMERGENZA COMUNALE…IN RITARDO DI OLTRE UN ANNO
Il Piano d’emergenza comunale era stato aggiornato a giugno 2017 – con un passaggio in Consiglio Comunale – dopo l’approvazione avvenuta a novembre 2016.
Il Piano di Emergenza Comunale, come è noto, rappresenta uno strumento strategico per la gestione delle emergenze e per la prevenzione nella mitigazione dei rischi nei territori comunali. Il PEC è stato redatto secondo le linee guida della Regione Lazio emanate nel Luglio del 2014, con la DGR Lazio n. 363/2014 e secondo le modifiche alle linee guida emanate con DGR n. 415 del 04/08/201”. Al suo interno (potete consultarlo qui: http://www.comune.pomezia.rm.it/protezione_civile) è contenuta, in parole povere, la fotografia del territorio: gli scenari di rischio, la descrizione degli impianti rilevanti ecc.
Uno degli aspetti maggiormente di rilievo nell’ambito del PEC è senza dubbio quello dell’informazione preventiva alla popolazione sugli impianti a Rischio di Incidente Rilevante (paragrafo 2.6) dato che proprio nel PEC sono state recepite le indicazioni della normativa Seveso.
In questo caso è doveroso sottolineare che tutto questo – ovvero l’informazione preventiva alla popolazione, quella che cioè consentirebbe di riconoscere i segnali di allarme e adottare le misure di auto protezione in caso di incidente rilevante in uno dei 4 stabilimenti/depositi classificati aRIR – sarebbe già dovuto avvenire, dato che nel documento veniva predisposto il limite temporale dei 3 mesi dall’approvazione (del Pec, ndr). In altre parole possiamo considerare un ritardo notevole nelle tempistiche: un anno e due mesi considerando la prima approvazione nel novembre 2016, sette mesi (ad esser buoni) considerando l’aggiornamento nel giugno scorso.
Sarà allora interessante vedere se durante l’incontro di giovedì prossimo il tema verrà affrontato o meno: e a chiederselo è un’intera cittadinanza.