Elezioni politiche a Pomezia, qualcosa si muove già, e non da poco tempo. Dopo l’annuncio da parte del Movimento 5 Stelle di aver scelto come candidato sindaco l’attuale presidente del consiglio Adriano Zuccalà (scelta non condivisa da una parte del Movimento stesso, nonché dall’attuale Primo Cittadino, che in più occasioni ha mostrato la sua voglia di ricandidarsi nonostante la regola interna dei due mandati), ecco che viene ufficializzato il nome di un altro candidato alla poltrona più importante di Pomezia: è quello dell’avvocato Antonio Aquino, presidente dell’Associazione Mens Libera, che negli ultimi anni ha organizzato diverse iniziative a tutela del territorio e dei cittadini, come – ad esempio – il riscatto del diritto di superficie delle aree in zona 167, argomento per cui, grazie anche all’intervento di Aquino e dell’Associazione Mens Libera, si arrivò a una delibera del Consiglio Comunale che correggeva alcuni degli errori di calcolo, portando così a una riduzione parziale dei costi per i cittadini coinvolti in quella vicenda.
Recentemente Aquino ha organizzato il meeting “Prospettive per Pomezia – Riflessioni sul presente e futuro della città” e, solo pochi giorni fa, è stato uno dei relatori dell’importante convegno organizzato da “Pomezia Comune Lab” sulle barriere di ripopolamento ittico a Torvaianica, durante in quale si è discusso della validità del “progetto Pegaso” che il Comune sta portando avanti e che ha una spesa – tutta a carico dei cittadini – di 250 mila euro.
Dalla partecipazione diretta alle discussioni sulle problematiche del territorio e alle proposte di soluzioni concrete fino alla candidatura a sindaco. Avvocato, come è arrivato a prendere questa decisione?
“Devo ammettere che fino all’ultimo istante prima di accettare questa candidatura sono stato indeciso, ma – spinto dalle molteplici e determinate sollecitazioni che mi sono arrivate da parte sia di tantissimi cittadini che di diverse associazioni e componenti sociali, ho deciso di mettere a disposizione della città le mie competenze acquisite nel tempo al fine di promuovere e diffondere i principi della legalità, della partecipazione e della democrazia, nonché della tutela dell’ambiente e della salute, in cui ho sempre creduto e verso i quali ho diretto la mia vita, anche lavorativa”.
Aquino infatti non è solo Avvocato: dopo la laurea in Giurisprudenza ha ricoperto per otto anni la funzione di Vice Procuratore Onorario della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, con Delega di Pubblico Ministero in Udienza.
“Dopo aver superato l’esame di Avvocato ho iniziato a esercitare la professione a Pomezia, da molto tempo, anche innanzi alle magistrature superiori. Inoltre ho svolto per altri 8 anni la funzione di Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Velletri, e posso dire con orgoglio di essere stato il primo ad assumere questa carica sul territorio di Pomezia. Sono anche il Direttore Responsabile di una rivista scientifica-giuridica edita dalla Fondazione dell’Avvocatura Veliterna, nonché impegnato nell’attività di volontariato, quale Presidente del club Lions di Pomezia. Essendo nato e vissuto a Pomezia, sono molto lusingato che tanti concittadini mi abbiano incoraggiato a scendere in campo”.
Cosa rappresenta in questo momento la sua decisione?
“L’inizio di un percorso determinato a rappresentare un cambio di passo ed una valida alternativa alla deriva culturale, sociale, ambientale ed economica che ha investito Pomezia”.
Aquino, che da mesi sta lavorando “dietro le quinte” ai problemi di Pomezia insieme a un team di esperti nei vari settori, fa parte di “Progetto Comune Lab”, che molti cittadini stanno cominciando a conoscere anche attraverso i social, dove tutti gli studi e le soluzioni proposte vengono illustrate in maniera chiara e comprensibile.
“Si tratta non di una mia singola iniziativa, ma di un vero “Progetto Comune” che attualmente vede impegnato un folto gruppo di persone e che ben presto allargherà i confini a tutti i cittadini che vorranno fornire il loro contributo di idee al completamento del programma. Per questo a breve verrà aperta una sede, dove si svolgeranno incontri, meeting e tavole rotonde, per incentivare la partecipazione delle persone, delle associazioni, delle categorie imprenditoriali e sociali. Il nostro modo di essere è fondato sull’ascolto, la discussione ed il dialogo, con l’assoluto divieto, adesso e soprattutto nel futuro, di chiusura nei confronti dei cittadini, a qualsiasi pensiero politico appartengono. Non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B”.
Questa apertura si pone anche nei confronti dei partiti?
“Io mi presento a capo di un movimento che ha natura esclusivamente civica e nasce dall’esigenza delle persone comuni, di varia estrazione sociale, lavoratori dipendenti e non, imprenditori, professionisti, di partecipare attivamente allo sviluppo della nostra comunità. Il gruppo ha allo studio un programma, sulla base del quale presto ci confronteremo con le altre realtà del territorio, siano esse partiti, gruppi civici, associazioni di categoria o professionali. L’obiettivo è quello di una completa condivisione di un progetto serio ed attuabile, nello spirito della legalità, della libertà e dell’uguaglianza, che possa portare l’intero Comune di Pomezia a quello sviluppo economico-sociale, nel rispetto della sostenibilità ambientale, dove le persone possano vivere dignitosamente ed in armonia. Questa per noi è la politica. “La politica è arte nobile”, diceva Paolo VI. La politica è una maniera esigente di vivere al servizio degli altri. A queste convinzioni leghiamo il nostro impegno, in questo progetto”.
Ha già idea di quali saranno le priorità del suo programma?
“Pomezia nella sua interezza – e quindi mi riferisco di tutto il territorio, comprese le periferie più lontane – per l’assoluta assenza di capacità e visione da parte di chi la ha guidata fino ad oggi non è stata capace di rimediare, ma nemmeno di avviare un percorso volto al superamento della profonda crisi che la coinvolge. Le criticità sono infinite ed è impossibile elencarle tutte. Solo a titolo di esempio posso far presente che le imprese continuano ad abbandonare il nostro territorio, per l’assenza di una progettualità che ne incentivi la nascita, lo sviluppo e la permanenza; che il commercio è fermo, stremato dalle imposte e dalle tasse; che i servizi sono castrati dall’assenza di progettualità sulle infrastrutture; che il turismo e le attività allo stesso collegate sono abbandonate a se stesse; che la domanda di lavoro di conseguenza è immobile, anzi in flessione; che l’ambiente è totalmente trascurato, solo a titolo di esempio si evidenzia la pessima gestione della vicenda della Eco X, con ricadute sull’agricoltura e sull’allevamento locali, e/o l’assenza di investimenti nel rinnovamento delle strutture (vd. Depuratori). Aggiungiamo poi che la città non è sicura, che la microcriminalità – o almeno la percezione che hanno i cittadini, che non si sentono tranquilli – dilaga. Poi c’è la questione che riguarda il degrado degli impianti sportivi e la pessima gestione degli stessi, con ricadute negative sulla funzione sociale ed educativa dell’attività sportiva per i giovani, già penalizzati da una città che non offre alternative di socializzazione e crescita. E vogliamo anche parlare delle enormi carenze nei confronti delle categorie meno abbienti, a partire dalla pessima gestione del servizio di assistenza scolastica o domiciliare?”.
Quindi il suo programma si baserà su questi punti?
“Quello che sarà l’effettivo programma sarà annunciato in un prossimo incontro, in maniera analitica. Adesso posso accennare ad alcuni problemi che verranno affrontati, quali quelli relativi a questi argomenti: “casa”, quindi al riscatto del diritto di superficie, alla questione “Pettirosso”, all’edilizia convenzionata (bandi di gara per l’assegnazione delle aree che giacciono in qualche cassetto), in favore anche delle giovani coppie; lavoro e futuro dei nostri giovani, anche con l’incentivazione ed il sostegno di progetti in “workers buyout”; ambiente e qualità della vita, non esclusa la sicurezza; Torvajanica, la sua autonomia, con l’apertura di una delegazione, di un posto di polizia municipale, di punto di pronto soccorso, di una scuola superiore; tutti i quartieri che hanno bisogno di una seria e definitiva razionalizzazione territoriale. In altre parole, si cercherà di offrire una programmazione a breve termine per le necessità impellenti, mentre per il resto si penserà a un programma a medio e lungo termine. Si tratta di avere una nuova visione globale che abbia come punto di riferimento il nostro territorio, le nostre tradizioni e la salvaguardia del patrimonio culturale, con pari dignità degli interlocutori che vorranno partecipare alla realizzazione del progetto”.