Nuovo capitolo della battaglia portata avanti da cittadini e associazioni contro la realizzazione dell’impianto Cogea – la struttura che dovrebbe trattare circa 60mila tonnellate l’anno di rifiuti (con un possibile futuro a ‘bio’gas) che ha già ultimato il suo iter burocratico in Regione – previsto a Santa Palomba, Pomezia. Stamane si è svolto un sit-in sotto la sede del Tar del Lazio a cui hanno preso parte le associazioni “No Biogas Pomezia” e “Latium Vetus”, e il Comitato di Quariere Santa Palomba.
L’iniziativa è stata promossa in occasione dell’udienza in camera di consiglio che si è svolta nella giornata di oggi e alla quale ha preso parte anche la proprietà di Cogea. I cittadini – che avevano annunciato il ricorso al Tar lo scorso 28 ottobre – hanno chiesto la sospensiva del provvedimento di Via all’impianto rilasciata a luglio scorso dalla Regione Lazio, con il parere positivo del Comune di Pomezia.
impianto che deve fare i conti però, lo ricordiamo, anche con la recente ratifica del vincolo del Ministero dei Beni culturali: l’area “riservata” a Cogea – da sempre contestata dai cittadini – ricade infatti su quei 2000 ettari sottoposti a tutela paesaggistica e sulle quali [nelle aree classificate come Paesaggio Agrario di rilevante valore e paesaggio dell’insediamento storico diffuso, ndr] “è fatto divieto di realizzare ulteriori manufatti a destinazione d’uso produttivo, commerciale e terziario anche se previsti dagli strumenti urbanistici comunali; realizzare ulteriori nuove strade carrabili a scorrimento veloce […]”.
Come era prevedibile, e l’udienza di oggi ne ha dato conferma, la dirigenza di Cogea sta valutando il ricorso avverso il provvedimento del MiBact sulla scia di quanto già annunciato dal Comune di Pomezia. Secondo Piazza Indipendenza infatti il vincolo “non consentirà di trasformare in nuove attività produttive ed economiche le potenzialità della zona industriale di Santa Palomba: rendere completamente inedificabili aree libere o dismesse disponibili per l’insediamento di nuove attività avrà ripercussioni drammatiche per la Città in termini di sviluppo e lavoro”. Dello stesso parere non sono però cittadini e associazioni che lo hanno ricordato sventolando la Gazzetta Ufficiale proprio sotto gli uffici regionali, iniziativa che rafforza quanto già espresso con la raccolta firme (oltre 2500 ricorderete le adesioni) a sostegno del vincolo organizzata nei mesi scorsi.
I giudici, tornando a quanto accaduto oggi, valuteranno la nuova documentazione pervenuta circa il ricorso contro il provvedimento di Via nei prossimi giorni, dopodiché si andrà al dibattimento sul merito.