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Ardea, la provocazione di Felice Saccente (M5s): ‘Programmazione, questa sconosciuta’

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“Sembra una provocazione, e vuole esserlo”, così inizia la nota del consigliere di maggioranza 5 Stelle Felice Saccente.
“Il tempo ed i suoi protagonisti hanno privato Ardea delle sue ricchezze e delle sue potenzialità, relegandola a cenerentola del litorale dove tutto potrebbe essere, ma nulla riesce realmente ad essere.
Il comune di Ardea è talmente giovane da non avere una reale storia amministrativa. L’aumento della sua popolazione non è certo avvenuto per merito delle decantate storiche famiglie, ma principalmente per i demeriti della vicina Roma, che qui ha proiettato tutti coloro in cerca di case a prezzi ragionevoli, tranquillità, maggiori spazi, parcheggi sotto casa, etc.
Ma siamo onesti, giunti qui presto ci si rende conto che gli svantaggi sono superiori ai pregi”.
Ed ecco lo sciorinare degli svantaggi.
“Chi vorrebbe vivere spontaneamente in un luogo che dimentica la propria gioventù, che lascia ogni iniziativa culturale, sociale, o anche solo ludica, allo spirito d’iniziativa delle associazioni? Chi vorrebbe vivere in un luogo affetto da una perenne carenza di strutture scolastiche adeguate (più volte oggetto di attenzione da parte dei mezzi d’informazione nazionali)? Chi vorrebbe vivere con la consapevolezza che i figli diventeranno pendolari già a 14 anni (se non prima)? Chi vorrebbe vivere in un luogo che non offre la minima struttura di primo soccorso sanitario? Chi, davvero, vorrebbe?
Ardea ha espresso la propria volontà di cambiare rotta perché enormi sono le sue potenzialità; i suoi cittadini sperano di vedere che davvero cominci ad essere ciò che tutti si aspettano: un luogo unico e speciale. Ardea lo ha fatto nelle consultazioni politiche di pochi mesi fa, ma la strada è aspra e le premesse sono poco edificanti. Milioni di debiti accumulati dalle precedenti amministrazioni e un apparato tecnico/amministrativo numericamente assai deficitario, delineano una situazione davvero difficile da dover affrontare.
I tempi per la normalizzazione sono direttamente proporzionali al disastro che è stato ereditato. Tutto questo è, deve e dovrà essere il principale stimolo per risollevare le sorti di una città ancor più antica della stessa Roma, che ha bisogno di essere portata fuori dal pantano nel quale è stata condotta”.
Poi arriva la stoccata alle altre forze politiche.
“È singolare vedere strillare e gridare allo scandalo Generali, Capitani e Soldati che fino a ieri hanno Comandato Ardea. Se Ardea si trova in questa situazione è perché questi signori hanno garantito, e si sono garantiti, i servizi a domanda individuale, tralasciando una programmazione che permettesse di protrarre le garanzie di erogazione anche negli anni successivi. Di programmazione sembra non esserci traccia e senza programmazione non si fa altro che spostare i problemi un po’ più in là (come quando si preferisce alzare il tappeto e nasconderci la polvere, piuttosto che pulirla). 
Meglio se altri se ne dovranno occupare e cercare di risolverli. Diventa allora doveroso chiedersi: se adesso questi signori sottolineano problemi e criticità, cosa hanno fatto fino a ieri per evitare che si verificassero?
Nella mia esperienza professionale mi sono sempre imposto di lasciare le realtà che ho gestito migliori di quando le ho ereditate. In ogni mio passaggio di consegne verso il collega che mi stava sostituendo ho sempre messo in evidenza quelle azioni che avevo intrapreso per facilitare chi un giorno mi avrebbe sostituito, riducendo quanto più possibile i problemi che diversamente avrebbero afflitto il personale alle dipendenze. Io lo chiamo programmare, garantire continuità.
Egregi ex amministratori dunque, con quale coraggio criticate l’operato degli attuali amministratori? Dove possiamo trovare la vostra capace e attenta programmazione, che eviti contraccolpi per gli incolpevoli cittadini e assicuri loro la continuità nel “vostro” passaggio di consegne a noi?”.
 
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