Il microcredito come strumento di crescita del territorio, sostegno alle start up e sviluppo del sistema imprese. Sono i temi affrontati nel corso di un convegno all’Enea Hotel a Pomezia, intitolato“Creare il lavoro per costruire il futuro. Parliamo del microcredito”.
Patrocinato dall’Ente Nazionale per il Microcredito, l’incontro, moderato dall’avvocato Silvia Cerfeda, è stato organizzato dall’associazione di imprenditori “Prima”, in collaborazione con un’altra associazione, “Grande Pomezia”, molto attiva sul territorio pometino.
Durante i lavori è stata approfondita la conoscenza delle opportunità di sviluppo di cui possono usufruire la piccola imprenditoria e il lavoro autonomo accedendo al microcredito, che ha tra i suoi fini anche la lotta alla povertà e l’inclusione finanziaria dei soggetti più deboli. L’attenzione si è focalizzata sulle categorie sociali “non bancabili”, senza cioè le garanzie da offrire al sistema bancario tradizionale.
“Vogliamo dare nuovo slancio alla città e incentivare la partecipazione dei giovani alla crescita locale – ha detto in apertura Andrea Ruggeri, fondatore di “Grande Pomezia” – e il microcredito, che concilia lavoro e sviluppo, è una buona opportunità. Se i rappresentanti istituzionali sono impegnati in politiche di assistenzialismo non servono a nulla. Pomezia, insieme ad Aprilia, è il secondo polo farmaceutico in Italia, dopo Milano e tra i primi nel settore logistico, ma mancano le infrastrutture, i trasporti sono carenti e le aziende se ne vanno via. Bisogna invertire la rotta”.
Mario Baccini, presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, ha ribadito l’urgenza di riportare il lavoro nelle nostre città, che devono essere ben rappresentate e aperte al cambiamento. “Il lavoro deve essere a ‘chilometro utile’, cioè tutte le ricchezze che il territorio produce devono andare a soprattutto a favore delle persone che vivono lì. Utile al lavoratore, ma anche all’azienda”.
“La politica regolatrice dei processi sociali, economici e finanziari oggi appare debole e in difficoltà – ha proseguito Baccini – mentre la crisi dei partiti politici sta creando un danno al nostro Paese. Occorre quindi prevedere degli ammortizzatori tra gli interessi del popolo e quelli delle istituzioni. Ecco allora che il microcredito acquista rilievo, perché è uno degli strumenti che apre la strada verso il successo imprenditoriale e la crescita occupazionale”.
L’Ente Nazionale per il Microcredito prevede finanziamenti fino a 35mila euro e offre servizi ausiliari di monitoraggio e tutoraggio, con un fondo nazionale di garanzia che copre l’80 per cento del rischio.
Gianluca Lega, presidente di “Prima”, ha invece parlato del ruolo delle banche, che “diventano partner nella concessione dei fondi” e delle finalità del “microcredito, che sostiene l’avvio e lo sviluppo di un’attività imprenditoriale e promuove l’inserimento di persone fisiche nel mercato del lavoro. Con questo finanziamento è possibile acquistare beni e servizi, retribuire nuovi dipendenti o soci lavoratori, sostenere corsi di formazione. Ma non tutti possono chiederlo e ad essere escluse sono, ad esempio, le srl e le spa”.
Una testimonianza della volontà di fare impresa è arrivata da Luca Vita, presidente della società cooperativa agricola “Riparo” di Ardea: “Svolgiamo didattica rurale per avvicinare i piu giovani al mondo agricolo, un’agricoltura sociale che prevede anche l’inserimento lavorativo di ragazzi con difficoltà psicologiche. Il microcredito mette in moto la fase di start up e restituisce una missione giusta alle banche, quella cioè di fare credito, operazione in realtà non scontata”.
Pasquale Lavacca, generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri, ora in pensione, esperto di di cyber security, ha sottolineato che “bisogna aiutare chi ha idee e progetti da sviluppare ma non ha la disponibilità economica necessaria. Il microcredito dovrebbe essere maggiormente valorizzato”.
Nel corso della serata è intervenuto anche il sindaco di Cerveteri e consigliere della Citta metropolitana di Roma, Alessio Pascucci, che si è congratulato con gli organizzatori perché il convegno ha offerto tanti spunti di riflessione e azioni concrete sul campo.