E’ una brutta storia, quella avvenuta a Pomezia domenica 12 Novembre.
Una donna di 80 anni è stata aggredita, spintonata e gettata violentemente a terra da un giovane nordafricano in pieno giorno e in pieno centro città.
L’aggressione è infatti avvenuta in via Ariosto, a pochi metri dalla caserma dei carabinieri.
A raccontare quanto accaduto il figlio della vittima.
“Mia madre, pur avendo 80 anni, è una donna attiva, che cammina molto per contrastare gli effetti del diabete. Domenica io e mio fratello saremmo dovuti andare, come ogni settimana, a pranzo da lei, ma io ero dovuto andare a Roma con la mia famiglia e mio fratello era di turno al lavoro, quindi lei era sola. Dopo pranzo ha deciso di fare la passeggiata quotidiana. E’ uscita dalla sua abitazione di via Ariosto e ha fatto un lungo giro. Poi, intorno alle 15:30, ha visto che il tempo si stava guastando e ha preso la via del ritorno. Quando era quasi arrivata a casa ha notato un giovane, dall’età apparente di 30 anni, di chiara origine nordafricana, appoggiato alla ringhiera che si trova nel tratto che da via Ariosto va verso via Roma, proprio dove c’è la caserma dei carabinieri. Il giovane ha fissato mia madre, poi si è allontanato verso via Roma”.
Tranquillizzata nel vederlo allontanare, la signora Simona – utilizziamo un nome di fantasia per tutelare la donna – si è voltata per avvicinarsi al portone della sua abitazione. Ma prima che riuscisse ad entrare l’uomo è tornato indietro di corsa e, prendendola alle spalle, l’ha violentemente spinta a terra con entrambe le mani.
La caduta, violentissima, ha provocato la frattura scomposta del femore destro e la frattura composta del polso destro della donna che, dal fortissimo dolore, ha iniziato a urlare, mettendo il fuga l’aggressore.
Le sue grida sono state sentite dai carabinieri che si trovavano nella caserma. I militari sono immediatamente accorsi, ma il malvivente era già fuggito.
I carabinieri hanno chiamato i sanitari del 118, che sono intervenuti e hanno portato la donna alla clinica S. Anna, dove è stata ricoverata e, martedì scorso, operata al femore, dove le è stata inserita una placca di metallo.
Adesso la donna, che ha un’ingessatura al braccio che dovrà tenere per 40 giorni, necessita di almeno altri due mesi di cure per poter guarire dalle fratture riportate.
“Probabilmente – prosegue il figlio – si trattava di un’aggressione finalizzata al furto, ma mia madre quel giorno non aveva con sé la borsa, bensì un carrellino della spesa, che utilizza sempre quando esce per le sue lunghe passeggiate, sia per riporre all’interno gli eventuali acquisti che per una maggiore sicurezza nel camminare. Non mi spiego la cattiveria con cui è stata aggredita: il malvivente l’ha spintonata con entrambe le mani e con una forza inaudita, proprio per farle male, pur vedendo che si trattava di una persona anziana e fragile. Possibile che accadano queste cose, in pieno centro, di giorno?”.
Il figlio della vittima è poi tornato dai carabinieri per avere notizie sull’eventuale cattura dell’aggressore.
“E invece pare che le telecamere di sicurezza che si trovano nel perimetrale siano rotte, quindi la scena non è stata ripresa nonostante l’obiettivo puntasse proprio dove è avvenuta l’aggressione. Mi è stato quindi riferito che sono stati richiesti al Comune di Pomezia i filmati delle telecamere comunali che sono posizionate su via Roma, nella speranza che il ragazzo sia stato ripreso durante la fuga o nei minuti precedenti all’aggressione”.