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Rapinavano banche armati di pistole e coltelli: inseguimento da film per catturare pericolosi banditi (video)

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baby rapinatori

Scene da film, con inseguimenti, investimenti e colpi di pistola: così si è arrivati a sgominare una pericolosa banda di rapinatori, che avevano come oggetto preferito le banche di Roma e Provincia. Ieri personale del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma e della Squadra Mobile della Polizia di Stato, nell’ambito di una specifica attività antirapina ed al termine di un brillante quanto rocambolesco e concitato intervento, hanno sventato una rapina in banca a Tivoli, smantellando una pericolosa banda di rapinatori composta da cinque persone.

In particolare, a seguito di un articolato servizio di pedinamento iniziato sin dalle prime ore della mattina di ieri, Carabinieri e Polizia hanno arrestato in flagranza O. F., di 50 anni, M. M. O.C. entrambi di 46 anni, tutti romani con precedenti per reati contro il patrimonio, P. G., 41enne incensurato romano, e C.S. di 46 anni con precedenti in materia di stupefacenti, mentre erano intenti, con il volto travisato da parrucche, occhiali e cappelli, armati di pistole e coltelli, a consumare una rapina all’interno di un istituto di credito in località Villa Adriana a Tivoli. 

L’operazione è scattata nel momento in cui alcuni operatori hanno braccato uno dei rapinatori che si stava accingendo a fare ingresso nella banca per raggiungere uno dei complici già posizionato all’interno della filiale davanti alla cassa, entrambi travisati, con indosso delle fascette stringi-cavo e dei coltelli, pronti da utilizzare per minacciare ed immobilizzare clienti e dipendenti dell’istituto di credito.

Nella circostanza altri due complici, anch’essi travisati e posizionati all’esterno della banca con il ruolo di “pali” a bordo di un’autovettura rubata, avendo assistito alla scena, nel tentativo di guadagnare repentinamente la fuga, investivano un carabiniere che provava ad arrestarne invano la marcia. 

La corsa dei malviventi veniva però interrotta poco più avanti da due equipaggi della polizia che, posizionati a breve distanza dalla banca, sebbene avessero intimato l’alt all’autovettura che procedeva ad elevata velocità, riuscivano a sbarrare la strada frapponendo i loro mezzi. 

In quel momento mentre il passeggero dell’autovettura, vistosi braccato, stava armando una pistola pronta a fare fuco, i carabinieri ed i poliziotti intervenuti esplodevano alcuni colpi a scopo intimidatorio, riuscendo così a bloccare e ad ammanettare M. M. O.C..

Nell’immediatezza, venivano sequestrate indosso ai due malviventi due pistole con matricola abrasa munite dei rispettivi caricatori e pronte all’uso. 

Dopo poco, due pattuglie del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Roma e della Squadra Mobile riuscivano a bloccare sul Grande Raccordo Anulare all’altezza dell’uscita di Tor di Quinto, un ulteriore complice che si era dato alla fuga a bordo dell’autovettura a lui in uso, il quale aveva le mansioni di garantire la copertura via radio attraverso l’ascolto delle frequenze delle Forze dell’Ordine, al fine di allertare i complici circa eventuali segnalazioni di rapina in atto.

All’esito delle perquisizioni effettuate sul posto e presso le abitazioni degli arrestati sono state sequestrate altre armi ed ulteriore materiale per il travisamento, nonché numerosi telefoni cellulari e schede “dedicate” utilizzate probabilmente per altre rapine consumate nell’anno in corso a Roma, della quali sono fortemente sospettati.

La banda smantellata era composta da soggetti tutti romani, dall’età compresa tra i 40 ed i 50 anni, con vari precedenti sia contro il patrimonio che in materia di stupefacenti, alcuni tra i quali gravitanti negli ambienti degli ultrà del tifo laziale ed un poliziotto attualmente sospeso dal servizio.

Tutti gli arrestati, ai quali sono contestati a vario titolo i reati di tentato omicidio, tentata rapina pluriaggravata in concorso, porto e detenzione di armi clandestine, lesioni e ricettazione, al termine degli atti di rito sono stati associati sia presso le Case Circondariali di Regina Coeli e di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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