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Pomezia, licenziato l’amministratore delegato della Fiorucci

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L’ad del salumificio Fiorucci Alberto Alfieri lascia l’azienda. E’ questo quanto riferivano i sindacati circa una settimana fa in un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore: il presidente di Fiorucci avrebbe infatti comunicato proprio nei giorni scorsi che il top manager sarebbe stato congedato. 

“Avevamo ragione noi alla “Cesare Fiorucci SPA” i conti non tornano”, tuona oggi, riprendendo la notizia, il Partito Comunista dei Castelli Romani. Già in passato il movimento si era espresso sull’argomento: “Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede le dimissioni del managment aziendale, che è stato capace solo di distruggere in pochi anni una delle realtà produttive più importanti ed efficienti dell’Italia e del Lazio, la “Cesare Fiorucci SPA”, riducendo gli investimenti e, di conseguenza, la produzione”.

Del resto la posizione dell’AD già all’inizio di ottobre era stata definita “a rischio” dalla stampa di settore in particolar modo a seguito della pubblicazione del bilancio 2016.

Ma il Partito Comunista chiede che anche tutto il resto del managment aziendale complice, a loro avviso, “di questo gigantesco disastro economico” venga rimosso.

L’AD, insediatosi nel 2013, aveva preso in carico una gestione con conti profondamente in rosso, riassumeva pochi giorni fa ancora Il Sole 24 ore. A gennaio di quest’anno, ricorderete, era stata diffusa la notizia dell’avvio delle procedure di licenziamento per almeno 106 dipendenti che generò una lunga e laboriosa trattativa conclusasi tra lo scorso marzo e l’estate con la ratifica, tra gli altri, dei contratti di solidarietà per i dipendenti per 21 mesi con decorrenza dal 1° aprile. “Nell’ultimo incontro con l’ad di Campofrio Sud Europa Paulo Soares – raccontava a tal proposito Egidio Petracca, sindacalista Rsu della Cgil – questi ci ha detto che Alfieri non rientrava più nei piani dell’azienda. Il nuovo amministratore è Cavero. Abbiamo subito informato i lavoratori con un comunicato” .

 

 

 

 

 

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