“Dopo ripetuti e fallimentari incontri avuti nelle fasi di confronto previste dalla legge – scrive la RSU – come tutti sappiamo, la Sigma-tau si è assunta la grave responsabilità di far partire 350 lettere a seguito del mancato accordo in Regione Lazio. Pur in presenza dell’attuazione tecnica di una norma prevista dalla legge, questa RSU non può che rigettare con forza la decisione dell’Azienda che rischia di esporre centinaia di famiglie ad un’emergenza salariale. Per questo motivo, al di là della verifica della legittimità dell’operazione che spetta agli organi deputati, compito del Sindacato deve essere quello di limitare al massimo gli effetti di questa decisione attraverso la ricerca di accordi che non lascino ricadere su 350 lavoratori il peso di questa vertenza. Gli strumenti sono quelli classici: rotazione, sostegno al reddito, procedure di mobilità incentivata finalizzata alla pensionabilità ed al recupero dei lavoratori in cassa.
Su tutto questo intendiamo trattare; ma anche altri sono i nostri obiettivi. Pretendiamo di conoscere il piano industriale di questa azienda; un piano di risanamento senza un piano di rilancio è solo una squallida operazione di cassa sulla pelle dei lavoratori”. I sindacati puntano il dito contro la società, colpevole di non voler prendere in considerazione strade alternative a quelle già intraprese. “Ogni incontro, per loro, è un balletto tragicomico tra aperture e negazioni dei punti precedentemente affrontati e risolti – sostengono dalla RSU – La nostra non è un battaglia in difesa di privilegi ma una battaglia di dignità. La pretesa di utilizzare questa vertenza per annientare il sindacato attraverso la disdetta unilaterale degli accordi, cosa del tutto estranea alla soluzione dei problemi contingenti, è poi quanto di più aberrante si possa immaginare; i problemi legati agli accordi sono nella testa di chi li gestisce, non in un rapporto equilibrato con il sindacato teso a fornire strumenti. Le forme di pressione sui lavoratori messe in atto anche attraverso la gestione della cassa, la definizione di un incentivo dignitoso, la necessità della revoca della disdetta degli accordi, la tutela dei lavoratori le cui attività verranno esternalizzate: questi sono i punti a cui l’Azienda non ha saputo o voluto rispondere. Chiunque, in questa situazione, abbia ancora un briciolo di buon senso rimuova dal tavolo le posizioni preconcette dell’ Azienda che non facilitano la soluzione della vertenza ma anzi inaspriscono gli animi ed esasperano la protesta”. Il comunicato si chiude con un appello ai dipendenti. “Ai lavoratori, a tutti i lavoratori, con o senza lettera, ricordiamo che solo uniti possiamo vincere e che le battaglie di oggi, per quanto difficili, sono le uniche che potranno garantire un futuro domani; grazie a tutti coloro che ci stanno dando forza e sostegno. Gli altri riflettano sulle proprie scelte: è troppo comodo nascondersi dietro le lotte degli altri”.
Pronta la risposta dell’azienda, che in serata ha diffuso una nota stampa con la quale rimanda tutte le accuse al mittente e getta le colpe del mancato accordo proprio sui sindacati. “Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite SpA – si legge nel documento – esprime il proprio sconcerto per il perdurante rifiuto a giungere ad un accordo da parte della RSU aziendale sul piano di risanamento e le modalità di gestione della CIGS, nonostante la piena disponibilità dell’azienda al confronto”. Disponibilità che viene ribadita più volte nel documento inviato alla stampa. “La Società – dichiara il comunicato – in tutti gli incontri finora avvenuti ha sempre dimostrato un atteggiamento di apertura tanto da essersi resa disponibile al dialogo sui temi della rotazione della CIGS e del sostegno al reddito per i dipendenti in cassa integrazione, secondo standard ben superiori alla media delle integrazioni riconosciute dalle aziende in stato di crisi. Sigma-Tau IFR si è anche resa disponibile ad accettare il principio di una mobilità incentivata per eventuale personale coinvolto, finalizzata alla pensionabilità e alla ricollocazione. La Società ha, inoltre, confermato il processo di esternalizzazione dei servizi, un altro punto fondamentale del piano di risanamento che mira al recupero di quei livelli di efficienza e produttività necessari per essere competitivi in una situazione di mercato già molto compromessa. Trattasi, inoltre, di uno sbocco importante per oltre 100 dipendenti, altrimenti destinati alla CIGS”. Sempre sulla disponibilità si basa la parte finale delle dichiarazioni provenienti dall’azienda. “Sigma-Tau IFR ha anche dato la propria disponibilità a revocare la disdetta degli accordi aziendali, a patto che entro il 30 aprile prossimo si concluda una rinegoziazione complessiva degli accordi, per consentire un’adeguata ed efficiente organizzazione delle attività esercitate che allo stato attuale non sussiste, ed una progressiva riduzione dei costi. Nei numerosi incontri, la RSU aziendale ha tenuto una linea di chiusura sullo strumento della CIGS, non favorendo una dialettica costruttiva nell’interesse di tutte le parti. Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite SpA ha più volte ribadito che la CIGS non può essere oggetto di discussione, dato che è l’unico strumento flessibile per attuare il piano risanamento ed avviare la ristrutturazione, senza pregiudicare la sopravvivenza stessa dell’Azienda. L’obiettivo della Società, ribadito in tutte le opportune sedi, è e resta quello di ripristinare l’equilibrio gestionale nell’arco di un paio di anni. L’impegno, più volte sottolineato dagli azionisti, è di salvaguardare nel medio-lungo periodo il sito produttivo di Pomezia, oltre al centro di ricerca che sarà maggiormente focalizzato sulle fasi terminali dello sviluppo, confermandosi uno dei più importanti in Italia”.