Sabato 30 settembre il Sindaco Damiano Coletta sarà in Vaticano, in udienza da Papa Francesco insieme ad altri sindaci di una delegazione dell’Anci.
L’incontro con il Santo Padre avrà per tema l’immigrazione, per questo Coletta sarà accompagnato da Mireille, ex beneficiaria accolta nel progetto Sprar cui aderisce il Comune di Latina.
Il Sindaco porterà all’attenzione del Pontefice l’esperienza dell’atelier Acanthus, gestito dalla cooperativa sociale Astrolabio nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati del Comune di Latina. Un’esperienza importante e riuscita, che ha permesso alle donne fuggite dal proprio paese di ricostruirsi una vita libera. Un’esperienza che il Primo cittadino porterà ad esempio di buona pratica di accoglienza e integrazione.
«Ci hanno contattato da Roma, dal Servizio Centrale per il progetto Sprar. L’esperienza della sartoria sociale di Latina è conosciuta e apprezzata anche fuori i confini della provincia, non a caso è stata scelta per questa occasione» spiega Pina Vallerotonda, referente del progetto per l’Astrolabio.
Anche lei sarà in visita dal Papa con il Sindaco: «In rappresentanza delle rifugiate accolte nell’atelier – continua Vallerotonda – ci sarà Mireille, una donna ex beneficiaria dello Sprar, oggi lavoratrice dipendente presso la sartoria, perfettamente integrata nel tessuto sociale del Comune. Abbiamo pensato a lei in quanto testimone del percorso di reale inclusione promosso sul territorio».
Mireille porterà in dono al Papa un turbante da donna realizzato insieme alle altre compagne della sartoria artigianale.
«Siamo orgogliosi del progetto dell’Atelier, diventato simbolo dell’esperienza Sprar – sottolinea l’Assessora alle Politiche di Welfare Patrizia Ciccarelli – Le donne che lavorano all’Acanthus non sono solo delle ospiti, ma sentono di fare parte di una comunità. La vita e la speranza restituite loro sono una vittoria di cui la città deve andare fiera».