Continua a preoccupare l’emergenza sanitaria al campo rom di Castel Romano, su via Pontina.
Oggi l’on. Stefano Fassina ha presentato un’interpellanza parlamentare urgente sull’emergenza sanitaria in atto nel Campo di Castel Romano, rivolta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni attraverso la quale, oltre a mettere in evidenza i rischi sanitari (il campo è una sorta di bomba ecologica pronta ad esplodere), chiede che fine abbiano fatto i soldi (tanti…) stanziati per l’inclusione di RSC e senza fissa dimora, nel rispetto degli Accordi Strutturali Europei.
L’EMERGENZA
“Sono 1076 i cittadini residenti a Castel Romano che vivono ed affrontando una situazione drammatica: accertate e conclamate decine e decine di casi di scabbia, rogna, epatiti, leucemie, leptospirosi. In cinque anni, nella stessa area, sono decedute 63 persone a seguito delle inumane condizioni igienico/sanitarie – si legge nell’interpellanza – gli impianti fognari, già messi sotto sequestro nel febbraio 2017 dal Vice Comandante della Polizia Municipale di Roma Capitale Lorenzo Botta, sono recentemente esplosi invadendo tutta l’area ed una riserva naturale adiacente al campo;
da cinque mesi non viene garantita l’erogazione dell’acqua e da venti giorni è, inoltre, interrotta l’erogazione di energia elettrica;
le drammatiche situazione igienico/sanitarie, denunciate dalla stessa ASL Roma 2, da ben due anni, rimaste completamente inascoltate dall’Amministrazione della Sindaca Raggi. La Polizia Municipale chiamata ad affrontare giornalmente l’emergenza denuncia, tramite i propri sindacati, la propria inadeguatezza ad intervenire in modo appropriato”.
2 MILIARDI DI EURO: CHE FINE HANNO FATTO?
Fassina fa riferimento a due programmi all’UE: il PON Inclusione FSE 2014/2020 per una cifra complessiva di un miliardo e duecento milioni di euro e il PON Metro 2014 – 2020 dal valore economico di 894 milioni di euro. In totale oltre 2 miliardi di euro: che fine hanno fatto? Cosa si sta facendo con questi soldi?
E ancora, ma questo lo aggiungiamo noi: perché non si fa nulla non solo per bonificare a livello sanitario l’area, ma anche per “stroncare” definitivamente tutta l’illegalità che vede come punto di partenza proprio quel campo?
Tutti sanno che da lì ogni giorno escono persone che si recano a compiere furti, borseggi, scippi e altro. Per non parlare della ricettazione delle auto e di altra refurtiva, dei danni ambientali che si fanno bruciando i copertoni delle vetture rubate.
Tutti sanno: chi deve intervenire? Come? Ma soprattutto, quando?