L’epidemia di Chikungunya si sta allargando: sono 64, ora, le diagnosi accertate dal Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive nel Lazio. 54 persone hanno residenza ad Anzio o vi hanno soggiornato nei 15 giorni precedenti, 7 a Roma e 3 a Latina. C’è stato un caso anche nelle Marche.
IL TAVOLO DI MONITORAGGIO CON I COMUNI ALLA REGIONE LAZIO
La Regione Lazio, visto che i contagi crescono sempre più velocemente, ha convocato domani, lunedì 18 settembre, i Comuni interessati, per un tavolo di monitoraggio
Sono chiamati a partecipare i rappresentanti di Roma Capitale e delle altre amministrazioni interessate, Latina e Anzio, proprio per verificare l’azione di disinfestazione messa in atto fin qui. Ed è previsto anche l’intervento dei tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità per verificare le metodologie finora adottate.
CHIKUNGUNYA: LA NOTA DELL’OMS
Intanto i casi di infezione sono sotto stretta osservazione dell’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha pubblicato un documento sul suo sito, mettendo in guardia chi viaggia in Italia.
“Il rischio di una ulteriore trasmissione perché la zanzara Aedes Albopictus, la cosiddetta zanzara tigre– scrivono- è ormai stanziale nel bacino del Mediterraneo. Il vettore ha dimostrato in passato la capacità di sostenere focolai di Chikungunya. L’area dove si sono verificati i casi è densamente popolata e molto turistica, soprattutto nei mesi estivi”.
Per chi ha in programma viaggi nel nostro paese sottolinea il documento, è bene “evitare il contatto con le zanzare usando un abbigliamento corretto e i repellenti”
“La malattia si verifica di solito in Africa, Asia e Americhe, oltre che nel subcontinente indiano” aggiunge l’Oms.
NIENTE ALLARMISMI ESAGERATI: LA MALATTIA SI RISOLVE DA SOLA E LE COMPLICANZE PIU’ GRAVI SONO RARE
E’ bene ricordare, tuttavia, che non ha senso produrre allarmismi esagerati. I soggetti contagiati presentano febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e artralgia. Le artralgie, talvolta, sono tali da limitare molto i movimenti dei pazienti. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, anche se i dolori articolari possono persistere anche per mesi. Le complicanze più gravi sono rare.